mercoledì 27 marzo 2013

X Municipio di Roma (ex-XIII): 5 Toponimi e un nuovo Santo. I cittadini chi li ha visti?



'Santo' subito. Questo il coro unanime per l'Ing. Tonino Egiddi, dirigente U.O. Città Periferica presso il Dipartimento di Urbanistica del Comune di Roma. A sperticarsi in elogi, anche il Presidente del X Municipio (ex-XIII), Giacomo Vizzani: "Le grandi soluzioni si trovano con grandi uomini", ovviamente riferito ad Egiddi. "Egiddi ci ha sopportato in questi tre anni" è il coro dei progettisti. "Grazie Egiddi, grazie!", il coro dei presidenti dei Consorzi di autorecupero, 'miracolati' da Egiddi. Queste le dichiarazioni che si ricavano dalle registrazioni degli interventi e dagli scritti nel processo partecipativo.
Ma che cosa ha fatto Egiddi? Ha portato avanti in 3 anni il processo di progettazione dei cosiddetti toponimi, cioè nuclei abusivi non perimetrati. I primi 55 furono già individuati con la deliberazione di Consiglio Comunale n. 92 del 29 maggio del 1997. Però solo in data 21 dicembre 2009 il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 122, ha definitivamente approvato gli “Indirizzi per il recupero urbanistico dei nuclei di edilizia ex abusiva: modalità per la formazione, l’approvazione e l’attuazione della Pianificazione Esecutiva”. Da quella data, i cori osannanti l'Ing. Tonino Egiddi al grido di 'Santo subito'. Sebbene l’iter burocratico non sia terminato, finalmente tutti i consorziati all'interno dei toponimi possono dedicarsi al famoso mantra: "Speriamo che quanto prima possiamo costruire le nostre piccole case nei nostri piccoli lotti". Ma è realmente così?

Da marzo 2006 il Comune di Roma si è dotato di un importante strumento per favorire il confronto e il dialogo tra Amministrazione e cittadini: il "Regolamento del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana", in cui rientrano i toponimi. Dunque, ci si aspetterebbe un fiume di persone interessate a ‘partecipare’ agli incontri pubblici aperti alla cittadinanza del 18 luglio e del 21 novembre 2012 visto che sono ben 5 nuclei i edilizia ex abusiva da recuperare.

In particolare:
n. 13.03 denominato “La Lingua Aurora”
n. 13.04 denominato “Infernetto Ponte Olivella”.
n. 13.07 denominato “Dragona - Via di Bagnoletto”
n. 13.08 denominato “Infernetto Via Lotti”
n. 13.10 denominato “Monti San Paolo - Monte Cugno”

Invece, a parlare durante il processo partecipativo solo i presidenti dei Consorzi, rispettivamente: Franco De Luca (1), Rina Rovo, Franco de Luca (2), Giancarlo Anelli, Giuseppe D'Anzieri. Nessun cittadino. Ma i miracoli un Santo Urbanista non li fa e dei 5 toponimi, ad oggi, solo uno ("La Lingua Aurora") è stato adottato con la delibera di Assemblea Capitolina n.56 del 6 dicembre 2012, ed ora aspetta il via libera della Regione Lazio. Per gli altri 4, la strada è ancora lunga, anche se il 22 marzo la Giunta Capitolina, su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Marco Corsini, ha approvato quello Infernetto-Ponte Olivella. Ora dovrà passare in commissione Urbanistica e nei rispettivi consigli Municipali prima di approdare in Aula Giulio Cesare e dopo in Regione. Peccato che per Ponte Olivella ci sia il progetto, ma non le adesioni dei cittadini. Ecco perché durante il processo partecipativo non c'era nessuno. Perché dunque tutta questa fretta e tutta questa santità?

martedì 19 marzo 2013

Canale Palocco: Infernetto un quartiere Bengodi

Della serie: "Facciamo un po' come ci pare nel paese di Bengodi". Ecco infatti l'ennesimo episodio accaduto all'Infernetto, XIII Municipio.


Canale Palocco, altezza di via Ettore Pinelli. Medesimo tratto coinvolto nella morte di un uomo (LINK). Un ampio terreno viene chiuso con un cancello. Con una ruspa demoliscono l'argine appena realizzato e mettono 4 blocchetti di tufo per poter montare un cancello su cui compaiono due cartellli identici.
Un fatto grave: innanzitutto dovevano lasciare 4m di spazio dal bordo del canale (per altro area demaniale) sempre accessibile ai mezzi di servizio e non come hanno fatto con un'apertura attraverso cui passa a malapena un uomo. Inoltre, i residenti hanno chiamato la Polizia Municipale, che non è intervenuta, dopo di che si è rivolta al CBTAR chiedendo se avessero mai ricevuto la fantomatica raccomandata del cartello. Il CBTAR ha risposto di non esserne a conoscenza e di rivolgersi alla sede di Focene.
LabUr presenterà a questo punto un esposto al CBTAR e alla Porcura insieme ai residenti oltre a chiedere la riparazione immediata in danno alla propietà verso cui ci si riserverà un'azione diretta contro di essa.

Evidentemente un morto non è bastato.
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da Il Messaggero - Ed. Ostia - G. Mancini

Alberi e cartelli caduti, protezione civile allertata.
MALTEMPO
Due alberi crollati, i semafori girati dalle raffiche di vento e la sabbia risucchiata per la forte mareggiata.
Sono le conseguenze del maltempo che sferza la costa romana. Il vento ha raggiunto la velocità di 60 km l’ora e ha strappato cartelloni e due alberi, caduti entrambi in via Terpandro, non distante da piazza Eschilo all’Axa. Grossi rami sono caduti al suolo nei pressi di via Ermanno Wolf Ferrari all’Infernetto. Sul lungomare la forza delle raffiche ha spostato le alte «giraffe» portasemaforo, mettendo in difficiltà gli automobilisti.
Il mare ha accelerato il già pronunciato fenomeno erosivo ai danni delle spiagge di Ostia Ponente. L’acqua ora batte in più tratti contro la massicciata della panoramica ed è ormai prossimo al crollo il chiosco dell’Happy Surf, dichiarato inagibile da diversi mesi.
La Protezione civile municipale, temendo esondazioni dei canali di bonifica dell’entroterra, domenica ha provveduto a liberare dai detriti la foce del Canale Palocco, al confine tra tenuta presidenziale e spiaggia libera di Castelporziano.
A proposito di paura per possibili onde di piena lungo i canali, una manomissione sull’argine del Palocco è stata denunciata dai residenti dell’area tra via Ettore Pinelli e via Giuseppe Gabetti. «Con una ruspa - denuncia Paula De Jesus, del Laboratorio Urbanistico Labur - ignoti hanno non solo demolito l'argine allestito dalla Protezione civile sostituendolo con quattro blocchetti ma addirittura chiuso con un cancello su cui compaiono due cartelli identici. Siamo di fronte a un fatto grave: innanzitutto dovevano essere lasciati liberi quattro metri di fascia di rispetto dal bordo del canale sempre accessibile ai mezzi di servizio e invece sottoposto a chiusura con cancello. Inoltre, nonostante si possano creare pericoli per le abitazioni esposte al rischio di esondazione, nessuna delle autorità locali è intervenuta per il ripristino dei luoghi».
Il Labur presenterà un esposto al Consorzio di bonifica Cbtar e alla Procura, sottoscritto da tutti i residenti dell'area a rischio. Inoltre verrà sollecitata «la riparazione immediata in danno alla proprietà verso cui ci riserviamo azione diretta di rivalsa».


Waterfront Roma, proposta shock: con 40 euro i romani comprino i terreni che ricadono nel progetto





Nessuno conosce il destino della spiaggia di Ostia, perché dei 90 ettari che vanno dal Porto Turistico di Roma alla Tenuta del Presidente della Repubblica, l’amministrazione Alemanno non parla. Nessuno sa cosa sia uno stabilimento balneare: la proposta di delibera del Waterfront, la numero 26, li assimila a “servizio pubblico di livello urbano”, mentre invece si è di fronte ad “attività turistiche”, aperte tutto l’anno, con un conseguente carico urbanistico superiore a quanto è stato stimato dai tecnici del Campidoglio. Senza considerare, poi, il numero dei parcheggi: secondo le stime del Comune di Roma, servono nella stagione balneare 4.688+6.000 posti auto. Poiché un posto auto è 25mq, secondo gli stessi calcoli mancano più di 27 ettari di parcheggio.

Sono le prime considerazioni (L'INTERO DOCUMENTO E' RIPORTATO IN CALCE) emerse questa mattina, durante la conferenza stampa organizzata dagli aderenti al Tavolo partecipato sul Waterfront, che si è tenuta nella sala consiliare del XIII municipio di Roma Capitale, in piazza della Stazione Vecchia a Ostia.

“All'interno della sostenibilità urbanistica proposta dall'amministrazione, non viene tenuto in considerazione l'ambito della Stazione di Ostia Antica e di Stagni di Ostia (Comparti OA e SO) che però ne fanno parte. Il riferimento è solo alle tre zone censuarie dell’abitato di Ostia 13F, 13G e 13H, seppure l'area di Stagni sia ritenuta proprio dall'amministrazione ‘un contesto degradato dotato di servizi del tutto insufficienti a soddisfare il fabbisogno dei residenti’ e dunque, al suo interno mancano gli standard – spiega Paula De Jesus, urbanista di Labur che siede al Tavolo partecipato – Non solo, nel calcolare gli attuali standard urbanistici mancanti a Ostia, l'amministrazione capitolina fa due assunzioni sbagliate: considera la popolazione iscritta all’Anagrafe nel 2003, nonostante siano disponibili i dati sul sito del Comune di Roma del Censimento 2011; stima la consistenza edilizia dell’abitato di Ostia a circa 3.700.000 mq di superficie utile lorda, mentre dovrebbe essere aggiornata ad almeno 5 milioni”.

Dall’esame degli standard elencati dal Comune di Roma, “non si capisce dove abbiano ricavato i dati per il verde, considerati i numeri stratosferici che in realtà non sono aree verdi fruibili e attrezzate come verde pubblico (illuminazione, panchine, area giochi, alberature, manutenzione ordinaria, etc.) – aggiunge l’architetto del Tavolo partecipato Franco Pirone – Basti pensare che viene addirittura compresa la quota parte della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano calcolata in 391.250 mq, quando invece si tratta di aree compromesse”.

L’attenzione dei partecipanti alla conferenza si è poi focalizzata sui grattacieli, dopo il “sì, ci sono – no, non ci sono – forse ci sono”. Durante l’incontro del 19 febbraio scorso tra gli aderenti al Tavolo partecipato e l’assessorato alle politiche urbanistiche del Comune di Roma, l’architetto Vittoria Crisostomi (dirigente del dipartimento programmazione e attuazione urbanistica, incaricata del progetto Litorale di Roma) e lo stesso assessore Marco Corsini hanno affermato che i grattacieli erano stati bocciati dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici. Anche questa dichiarazione è falsa. Dal piano progettuale del Waterfront risultano 3 grattacieli da edificare nell’area a ridosso della stazione Castelfusano della Roma-Lido: il più alto è di 107 metri.

“Denunceremo i tecnici che hanno lavorato sulla proposta di delibera del Waterfront – continua l’urbanista Paula De Jesus – li denunceremo agli organi competenti e agli albi professionali di appartenenza. Oggi lanciamo una campagna, un ‘azionariato popolare’. Proponiamo, vista la valutazione delle aree a 100 milioni di euro, di chiedere ai romani di comprare con soli 40 euro a testa i terreni che ricadono nel piano del Waterfront. A questo punto, decideranno i romani cosa fare dei loro beni”.

“La delibera del consiglio comunale numero 57 del 2006 – afferma Stefano Salvemme, consigliere del XIII municipio di Roma Capitale – statuisce la progettazione partecipata, definendola un ulteriore livello di partecipazione. Questo processo può essere promosso su richiesta della Giunta comunale, dell’Assessore competente, del Consiglio comunale, del Presidente del Municipio, del Consiglio municipale, ed è obbligatorio nei casi in cui è espressamente richiesto da bandi o normative regionali, nazionali ed europee. La progettazione partecipata è raccomandata nei casi in cui la rilevanza e complessità dell’intervento consiglia un processo consensuale con gli attori del territorio. A questa normativa faremo riferimento per continuare la nostra battaglia di civiltà e di partecipazione per il bene del nostro territorio”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i consiglieri Pd Antonio Caliendo e Paolo Orneli, il consigliere Udc Salvatore Colloca, il responsabile Cultura area metropolitana di Sinistra ecologia e libertà Leonardo Ragozzino e il capogruppo Pd nel VI municipio Gianluca Santilli. Quest’ultimo ha proposto al Tavolo partecipato di farsi itinerante nella città partendo proprio dal VI municipio, “perché stiamo parlando di un progetto che riguarda la Capitale e non un singolo quadrante della città”. (Comunicato Stampa)

(ulteriori info al LINK)