Corrado Ruggeri è la prova che, a prescindere dal fatto che si tratti di affari piccoli o affari criminosi, ancora una volta la stampa viene usata dai politici e dai potenti “come manganello” per liquidare l’avversario di turno, in questo caso la Procura di Roma. D’altronde legalità e morale pubblica non sono imperativi essenziali nemmeno per Ruggeri, a causa della memoria corta oltre che selettiva: i misfatti dei politici e dei potenti evaporano presto, i buoni esempi mancano e di rado le sentenze giudiziarie sfuggono al destino d’esser subito degradate a pareri, opinabili come ogni parere, come ben scrive B. Spinelli ieri su La Stampa. Mentre da una parte si chiede di restaurare la cultura della legalità, dall’altra si chiede l’eccezione per gli amici potenti.
La corruzione più grave risiede proprio in questo, una vera e propria corruzione cerebrale (perché intellettuale mi pare un complimento). L’importante è riabilitare gli amici e se serve usare strumentalmente, cinicamente e vergognosamente anche i portatori di handicap allo scopo lo si fa, come ha fatto Ruggeri.
Non è vero come Ruggeri scrive che i cittadini non capiscono. I cittadini capiscono eccome, tanto è vero che sono stati proprio loro, non i giornali prezzolati, a far uscire lo scandalo dei Mondiali di Nuoto legato a speculazioni edilizie, a milioni di euro pubblici sperperati per foraggiare privati amici di politici corrotti e ad una indecente Protezione Civile guidata da Bertolaso, su cui Ruggeri però non ha speso una parola.
La prossima volta non chieda ai cittadini di scendere in piazza per la legge bavaglio, caro Ruggeri. Lei non se lo può permettere.
L'articolo di Ruggeri: http://www.facebook.com/note.php?saved&¬e_id=481901870268#!/notes/comitato-civico-duemilatredici/corrado-ruggeri-un-servo-del-potere-annacquato-dai-mondiali-di-nuoto/445991163446
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