"Siamo entrati finalmente nel Polo Natatorio di Ostia. E' servito un continuo e coerente impegno politico da parte nostra, la collaborazione con la cittadinanza attiva e il buon senso della F.I.N. per far aprire i cancelli, seppur temporaneamente, in concomitanza con un seminario tecnico dedicato agli arbitri della pallanuoto. Oggi finalmente abbiamo avuto conferma di quello che sosteniamo da un anno: la piscina scoperta è lunga 51,50 m e non 50 m e i lavori non sono finiti. Tutto è praticamente rimasto come a Luglio 2009. D’altronde, in soli 11 mesi non era pensabile che si terminasse l’intero impianto del Polo Natatorio di Ostia, nonostante il Commissario Delegato grazie ai poteri straordinari, avesse promesso che in 8 mesi l’impianto sarebbe stato consegnato ultimato e collaudato per i Mondiali. Dalla fine dei Mondiali sono passati altri 7 mesi e tutto è rimasto come allora, non finito e non collaudato. Ci viene da sorridere nel ricordare le affermazioni del progettista Ing. Renato Papagni, del Sindaco Alemanno, del Presidente del XIII Municipio Vizzani e soprattutto dell’Ing. Claudio Rinaldi, Commissario Delegato ai Mondiali di Nuoto Roma '09, quando affermavano che era "Tutto a posto. Apriremo il Polo Natatorio ai Cittadini appena dopo i Mondiali". Gli annunci di apertura sono stati molteplici, l’ultimo segnava la data del 30 gennaio 2010. Oggi si parla di fine Febbraio per Ostia e per Pietralata. Valco San Paolo ancora nulla" lo dichiarano in una nota congiunta Paula De Jesus, esponente del Pd del XIII Municipio e Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio.
"E’ stato possibile vedere gli impianti solo attraverso le vetrate sporche. Secondo quanto ci è stato riferito, non funziona ancora perfettamente il riscaldamento dell’acqua della piscina coperta, tanto che non si tengono più competizioni per questo motivo e la foresteria non è agibile perché ancora un cantiere. Finalmente però è stata fatta chiarezza, con foto e filmati, su alcuni punti, smentendo così le tante bugie che sono state raccontate alla cittadinanza e le gravi omissioni di chi avrebbe potuto e dovuto chiedere conto e non lo ha fatto. E’ così che si fa politica, con i cittadini, i quali non hanno bisogno della propaganda, ma della verità. Il Polo di Ostia è costato quasi 30 milioni di euro e della foresteria sono state completate solo 20 stanze su 80, secondo quanto riferisce la FIN. Il progetto prevedeva due piscine, oltre a quelle di riscaldamento, le cui dimensioni non sono quelle attuali" continuano la De Jesus e Corbucci. "Ad esempio la piscina scoperta è omologata dal CONI e dichiarata dalla FIN essere di 51,50m, motivo per cui non si possono tenere gare di livello olimpico. Non c’era bisogno dell’omologazione. La scoperta infatti è avvenuta durante gli allenamenti della Nazionale di Fondo, in prossimità dei Mondiali, quando agli atleti non tornavano i tempi di gara ed è stato necessario, sempre secondo quanto riferisce la FIN, ordinare una “parete mobile” per restringerne le misure. Parete che però nessuno ha mai visto. Chi ha sbagliato dovrà pagare ed il Polo si potrà aprire solo dopo aver ristabilito la verità, superato tutti i collaudi, molti dei quali ancora mancanti, ma soprattutto solo dopo aver giustificato fino all'ultimo euro di spesa le opere eseguite".
"Su questa posizione ci auguriamo che si sposti anche la UISP perché se questo impianto dovrà esser funzionale anche per i diversamente abili, si dovrà prima adeguare la piscina scoperta abbattendone le barriere architettoniche, un altro errore progettuale. A questo punto chiediamo che Alemanno, così come il Presidente del XIII Municipio si comportino da corretti amministratori restituendo le chiavi del Polo Natatorio al Commissario Rinaldi, esigendo il rispetto verso tutta la cittadinanza che lui dovrebbe rappresentare" conclude la nota del Pd.
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