Ringraziamo la F.I.N. che stamattina ha aperto finalmente i cancelli del Polo Natatorio di Ostia. 13 comuni Cittadini hanno potuto visitare intorno alle 10:30 questo modernissimo Centro Federale, fonte di tante polemiche, accompagnati dalla stampa (Repubblica, Corriere della Sera ed Il Tempo). L'impianto non è assolutamente terminato ma la F.I.N. si sta prodigando per renderne funzionale almeno la parte sportiva. E' vero che la piscina scoperta non è agibile se non d'estate e che quella coperta ha difficoltà di riscaldamento, come ci ha riferito la F.I.N., ma negli uffici ricavati dalle stanze presso le piscine si tengono con altalenante regolarità seminari tecnici. Oggi per esempio era il turno degli arbitri della pallanuoto. Non ci sono i parcheggi, non è finita la Foresteria (solo e forse 20 stanze) e si vede il materiale di arredo stipato nelle stanze vuote. Una doppia vigilanza attende poi che il Tribunale di Ostia si esprima per dirimere la questione sorta tra la F.I.N. e la Marziali, ditta vincitrice dell'appalto. Infatti se uno splendido Ing. Claudio Rinaldi, Commissario Delegato ai Mondiali di Roma '09 (finiti a luglio), ha consegnato 'formalmente' la sezione sportiva del Polo poche settimane fa, tutto resta ancora da definire sulla restante parte. Ma oggi non era giornata di polemiche, ma di gran festa. Dove non è riuscito un inutile XIII Municipio (che la F.I.N. ci riferisce ‘essere al corrente di tutto’), dove non è riuscito un signorotto locale (Renato Papagni, progettista dell'impianto e proprietario del prospiciente stabilimento balneare), dove non è riuscito un 'muratore' vestito da Commissario Delegato del Governo, dove ha fallito una pletora di politucoli sempre assenti nei fatti ma molto affamati di chiacchiere, ha invece vinto la Cittadinanza attiva, quella vera. Eh si, perché l'invito che noi abbiamo ricevuto e che ci ha portato a visitare il Polo Natatorio, lo hanno ricevuto anche altri Comitati ed Associazioni del territorio, che però oggi non c'erano. Grazie dunque alla F.I.N. che ha avuto il coraggio e l'onestà di far vedere questo scandalo dell'impiantisca italiana.
Comunicato Stampa Comitato Civico 2013
sabato 27 febbraio 2010
mercoledì 24 febbraio 2010
Idroscalo di Ostia, Paula de Jesus risponde al Coordinatore PD XIII Municipio Giuliano Droghei
In riferimento al comunicato inviato dal Coordinatore del PD XIII Municipio, Giuliano Droghei, dal titolo "Idroscalo di Ostia, il Partito Democratico si dissocia dalla dichiarazione di Paula de Jesus”, puntualizzo quanto segue per toglierlo dalle sue imbarazzanti dichiarazioni.
La mia iscrizione al partito democratico è datata 30 Ottobre 2009.
Per quanto concerne la mia posizione sull’Idroscalo di Ostia, preciso che sono quelle della maggioranza del PD, così come potrà lo stesso G. Droghei verificare dalla rassegna stampa degli ultimi giorni compreso oggi. In particolare sono quelle di Esterino Montino, attualmente a capo della Regione Lazio, di Carlo Lucherini, Vice-presidente del Consiglio Regionale Lazio nonché segretario provinciale del PD, di molti consiglieri regionali, comunali e anche municipali persino del XIII Municipio.
La mia iscrizione al partito democratico è datata 30 Ottobre 2009.
Per quanto concerne la mia posizione sull’Idroscalo di Ostia, preciso che sono quelle della maggioranza del PD, così come potrà lo stesso G. Droghei verificare dalla rassegna stampa degli ultimi giorni compreso oggi. In particolare sono quelle di Esterino Montino, attualmente a capo della Regione Lazio, di Carlo Lucherini, Vice-presidente del Consiglio Regionale Lazio nonché segretario provinciale del PD, di molti consiglieri regionali, comunali e anche municipali persino del XIII Municipio.
domenica 21 febbraio 2010
Polverini fa campagna elettorale in un impianto dichiarato abusivo.
Malgrado lo scandalo dei Mondiali di Nuoto, la Polverini ed Alemanno incontrano gli elettori nell’impianto sportivo “Babel”, sorto per i Mondiali di Nuoto, sequestrato ad ottobre dalla Procura di Roma, per parlare di risanamento delle “periferie romane”.
"E' inaccettabile che con un procedimento penale ancora in corso ed in assenza di una sanatoria amministrativa, la Polverini ed Alemanno scelgano un impianto sequestrato per abusi edilizi, come quello di Babel all’Infernetto, per fare campagna elettorale”. Queste le dure parole di Paula de Jesus, urbanista. Neanche l'ultima puntata di Annozero, incentrata anche sul legame tra Protezione Civile e Mondiali di Nuoto, ha consigliato prudenza. Ma questo non è il solo controsenso. L'Infernetto è stato deturpato in questi giorni dall'affissione selvaggia (e abusiva) di migliaia di manifesti inneggianti all'incontro. "Questa è una seconda vergogna. Ma come ? Non è stato proprio Alemanno che ha dichiarato in questi giorni una strategia a tutela del decoro urbano per la città di Roma ? Chi sono i residenti dell'Infernetto, cittadini di serie B ? Con che coraggio viene a fare promesse elettorali se questi sono i presupposti ?". Ricordiamo che l'impianto Babel all'Infernetto ha violato diversi vincoli, tra cui quelli regionali paesaggistici (tutto l'impianto è completamente a ridosso del confine della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, senza osservare la fascia di rispetto imposta invece alle case dei residenti). "Siamo a conoscenza - conclude la de Jesus - di forti spaccature anche dentro la PdL su questa iniziativa. Forse che la scelta di Babel da parte della Polverini in campagna elettorale vuole significare che qualora venisse eletta garantirà anche la sanatoria regionale ?" Partecipano all'incontro anche il Presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Roma, Marco Di Cosimo, nonché tutta la giunta di centro destra del XIII Municipio. Non a caso i proprietari di Babel sono molto vicini al Presidente del Municipio, Giacomo Vizzani, tanto da aver ottenuto negli ultimi due mesi l'autorizzazione ad aprire un ristorante ed un asilo nido convenzionato con il Comune all'interno della struttura, non previsti sul piano esigenziale della FIN presentato per i Mondiali di Nuoto.
"E' inaccettabile che con un procedimento penale ancora in corso ed in assenza di una sanatoria amministrativa, la Polverini ed Alemanno scelgano un impianto sequestrato per abusi edilizi, come quello di Babel all’Infernetto, per fare campagna elettorale”. Queste le dure parole di Paula de Jesus, urbanista. Neanche l'ultima puntata di Annozero, incentrata anche sul legame tra Protezione Civile e Mondiali di Nuoto, ha consigliato prudenza. Ma questo non è il solo controsenso. L'Infernetto è stato deturpato in questi giorni dall'affissione selvaggia (e abusiva) di migliaia di manifesti inneggianti all'incontro. "Questa è una seconda vergogna. Ma come ? Non è stato proprio Alemanno che ha dichiarato in questi giorni una strategia a tutela del decoro urbano per la città di Roma ? Chi sono i residenti dell'Infernetto, cittadini di serie B ? Con che coraggio viene a fare promesse elettorali se questi sono i presupposti ?". Ricordiamo che l'impianto Babel all'Infernetto ha violato diversi vincoli, tra cui quelli regionali paesaggistici (tutto l'impianto è completamente a ridosso del confine della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, senza osservare la fascia di rispetto imposta invece alle case dei residenti). "Siamo a conoscenza - conclude la de Jesus - di forti spaccature anche dentro la PdL su questa iniziativa. Forse che la scelta di Babel da parte della Polverini in campagna elettorale vuole significare che qualora venisse eletta garantirà anche la sanatoria regionale ?" Partecipano all'incontro anche il Presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Roma, Marco Di Cosimo, nonché tutta la giunta di centro destra del XIII Municipio. Non a caso i proprietari di Babel sono molto vicini al Presidente del Municipio, Giacomo Vizzani, tanto da aver ottenuto negli ultimi due mesi l'autorizzazione ad aprire un ristorante ed un asilo nido convenzionato con il Comune all'interno della struttura, non previsti sul piano esigenziale della FIN presentato per i Mondiali di Nuoto.
La mia risposta alla FIN dopo la puntata di Annozero.
Il Polo Natatorio di Ostia deve essere stata opera del progettista Pinocchio. Non solo per le bugie che ci ha raccontato finora, ma anche perché, mentre le diceva, la piscina scoperta si è allungata di un metro e mezzo. Ma questo Pippo non lo sa. Parliamo del responsabile omologatore della FIN per il Lazio, Prof. Arch. Francesco Angelini. Invece di insultare (come ha fatto), sarebbe stato sufficiente prendere la Tav. AR01 realizzata dallo studio Papagni e parte integrante del progetto del Polo di Ostia per capirlo: le dimensioni della piscina dovevano essere 50x21 a superficie d'acqua (un giorno gli spiegheremo cosa vuol dire). Purtroppo però l'esimio Prof. Arch. Francesco Angelini non sa neppure che è stato lo stesso direttore del Polo di Ostia, Giuseppe Castellucci (colui che ha 'messo in acqua' per primo gli atleti) a raccontare che durante la prima giornata i tempi dei fondisti non tornavano perché la piscina era lunga 51,50 m e non 50 (video disponibile anche su youtube http://www.youtube.com/watch?v=hyIIWTN3tnE). Lo sa anche tutta Ostia, ma non Pippo! Non solo, ma l'illuminato Prof. Arch. Francesco Angelini neppure sa che gli iscritti alle gare di nuoto di fondo erano molti meno dei 150 atleti che (secondo lui) si allenavano giornalmente al Polo in due turni: avrà invitato a farsi un bagnetto anche i suoi amici e parenti? Perché un’altra verità che Pippo non sa è che nessun cittadino è mai entrato in quella vasca. Si sta sfiorando il ridicolo. Il magnifico Prof. Arch. Francesco Angelini dovrebbe invece mostrarci il verbale di omologazione della piscina scoperta del Polo Natatorio di Ostia e la data in cui lo ha redatto. Infatti se sul verbale risulta segnata la presenza del pontone, vuol dire che l'omologazione è stata fatta impropriamente 'dopo' gli allenamenti e sarebbe una gravissima illegalità da parte sua. Se invece la data è 'prima', allora ha dichiarato un falso perché (lo dice anche Castellucci) il pontone è stato fatto arrivare in fretta e in furia da Verona dopo la prima giornata degli allenamenti. Neppure ci venisse a raccontare balle sull'utilizzo dell'impianto. La piscina scoperta di Ostia non può essere omologata per il Nuoto Sincronizzato perché è richiesta una profondità di m. 2,50 per almeno m 15, quando invece la profondità della vasca è di 2,10 metri. Insomma, se c'è qualcuno di impreparato e saccente su questo argomento è proprio il Prof. Arch. Francesco Angelini: un'occasione persa per fare bella figura tacendo, come ha fatto sin’ora. Anche perché, secondo l'unico progetto valido (il primo dei quattro illegalmente cambiati) la piscina scoperta non doveva neanche stare lì. Ma questo Pippo non lo sa.
Firmato: "la Signora" Paula de Jesus, "presunta esperta, quantomeno impreparata".
Il Comunicato Stampa FIN disponibile su: http://www.federnuoto.it/flashnews.asp?id_info=19535
Firmato: "la Signora" Paula de Jesus, "presunta esperta, quantomeno impreparata".
Il Comunicato Stampa FIN disponibile su: http://www.federnuoto.it/flashnews.asp?id_info=19535
sabato 20 febbraio 2010
Idroscalo, Lucherini-De Jesus (Pd): "dopo gli sgomberi degli stranieri, tocca agli italiani"
"Gravissima la notizia secondo la quale martedì alle prime luci dell'alba all'Idroscalo di Ostia tutte le abitazioni verranno abbattute” lo dichiara in una nota Carlo Lucherini, vice Presidente del Consiglio Regionale Lazio. “Cinquecento vigili urbani allontaneranno dalle abitazioni, dai locali, dalle strutture e dagli edifici i duecento residenti e procederanno all’abbattimento eseguendo l'ordinanza di sgombero firmata dal Sindaco Gianni Alemanno”.
“Buttare giù le case significa cancellare quarant'anni di storia. Dopo gli sgomberi degli stranieri, tocca agli italiani lasciati in difficoltà. Con la scusa dell'abusivismo si tenta una speculazione poichè su quell'area è in corso un progetto del Comune di Roma per cantieri nautici, alberghi e villini come prevede il Progetto del II Polo turistico, area città della nautica, presentato dal Sindaco Alemanno nel novembre scorso in occasione del decentramento amministrativo del XIII Municipio” continua Paula De Jesus, urbanista ed esponente del Pd del XIII Municipio.
“Si ripete il tentativo di sgombero forzoso di quest'estate di Via Fasan” – continua Lucherini “quando a Nuova Ostia, scesero in strada i residenti. Le sponde del Tevere stavano per essere messe in sicurezza dalla Regione Lazio tramite l'ARDIS. Via dell'Idroscalo e Piazza dei Piroscafi sono da tempo acquisite al patrimonio comunale. C'è persino una chiesa che raccoglie la comunità religiosa".
"Perchè mai quindi il Comune di Roma sceglie fra le proprie priorità quella dello sgombero con ricadute sociali enormi e con un grave dispendio economico visto che gli sfollati saranno portati in sei residence a spese dei cittadini?" continua la De Jesus "Invece di costuire nuove case popolari, il Comune insegue faraonici progetti speculativi ed alimenta la tensione sociale visto che i cittadini hanno già preannunciato battaglia".
“Buttare giù le case significa cancellare quarant'anni di storia. Dopo gli sgomberi degli stranieri, tocca agli italiani lasciati in difficoltà. Con la scusa dell'abusivismo si tenta una speculazione poichè su quell'area è in corso un progetto del Comune di Roma per cantieri nautici, alberghi e villini come prevede il Progetto del II Polo turistico, area città della nautica, presentato dal Sindaco Alemanno nel novembre scorso in occasione del decentramento amministrativo del XIII Municipio” continua Paula De Jesus, urbanista ed esponente del Pd del XIII Municipio.
“Si ripete il tentativo di sgombero forzoso di quest'estate di Via Fasan” – continua Lucherini “quando a Nuova Ostia, scesero in strada i residenti. Le sponde del Tevere stavano per essere messe in sicurezza dalla Regione Lazio tramite l'ARDIS. Via dell'Idroscalo e Piazza dei Piroscafi sono da tempo acquisite al patrimonio comunale. C'è persino una chiesa che raccoglie la comunità religiosa".
"Perchè mai quindi il Comune di Roma sceglie fra le proprie priorità quella dello sgombero con ricadute sociali enormi e con un grave dispendio economico visto che gli sfollati saranno portati in sei residence a spese dei cittadini?" continua la De Jesus "Invece di costuire nuove case popolari, il Comune insegue faraonici progetti speculativi ed alimenta la tensione sociale visto che i cittadini hanno già preannunciato battaglia".
giovedì 18 febbraio 2010
sabato 13 febbraio 2010
Mondiali di Nuoto '09: si aprono asili e ristoranti negli impianti abusivi.
Giovedì 11 febbraio, in conferenza stampa, l’Ass. alla Scuola per il XIII Municipio, Lodovico Pace, ha annunciato 13 nuovi asili nido convenzionati, tra cui spicca il nido “L’Aurora”, in via T. Traetta 70 all’Infernetto nel centro sportivo Babel, coinvolto nello scandalo degli abusi edilizi per i Mondiali di Nuoto Roma ‘09. Babel è stato sequestrato lo scorso ottobre per mancanza di concessione edilizia e per aver violato numerosi vincoli, tra cui quello di essere stato costruito interamente dentro i 150 m di rispetto dal fosso del confine (vincolo regionale), che segna il limite della tenuta presidenziale di Castel Porziano. L’autorizzazione a costruire era stata data dal Commissario Delegato ai Mondiali di Nuoto C. Rinaldi, che insieme a Balducci sono indagati per abusivismo edilizio.
Subito dopo il sequestro che ha coinvolto 15 circoli romani, l’Ass. all’Urbanistica, M. Corsini, si è precipitato dal PM Sergio Colaiocco chiedendo il dissequestro per "motivi sociali", che è stato concesso a patto che il Comune di Roma rediga, massimo entro il 30 Giugno 2010, una sanatoria ad hoc per gli impianti abusivi, un condono a tutti gli effetti, tramite concessione edilizia ora per allora. Comunque, l’eventuale reato penale non potrà essere cancellato dalla sanatoria amministrativa perché il Comune di Roma non può sostituirsi ad un tribunale. Così come il Comune di Roma non potrà sanare gli eventuali vincoli regionali violati.
Tutti gli impianti dunque da Ottobre 2009 sono “congelati” e quindi risulta davvero singolare che all’interno di Babel siano nel frattempo sorti un asilo convenzionato e un ristorante della Cookking S.r.l. Per evitare di fare l’ennesimo esposto alla Procura, chiederemo spiegazioni all’Ass. Pace, ma soprattutto al Presidente del XIII Municipio Vizzani, che ha sempre vantato stretti rapporti di amicizia con i proprietari del centro sportivo sorto all'Infernetto.
Subito dopo il sequestro che ha coinvolto 15 circoli romani, l’Ass. all’Urbanistica, M. Corsini, si è precipitato dal PM Sergio Colaiocco chiedendo il dissequestro per "motivi sociali", che è stato concesso a patto che il Comune di Roma rediga, massimo entro il 30 Giugno 2010, una sanatoria ad hoc per gli impianti abusivi, un condono a tutti gli effetti, tramite concessione edilizia ora per allora. Comunque, l’eventuale reato penale non potrà essere cancellato dalla sanatoria amministrativa perché il Comune di Roma non può sostituirsi ad un tribunale. Così come il Comune di Roma non potrà sanare gli eventuali vincoli regionali violati.
Tutti gli impianti dunque da Ottobre 2009 sono “congelati” e quindi risulta davvero singolare che all’interno di Babel siano nel frattempo sorti un asilo convenzionato e un ristorante della Cookking S.r.l. Per evitare di fare l’ennesimo esposto alla Procura, chiederemo spiegazioni all’Ass. Pace, ma soprattutto al Presidente del XIII Municipio Vizzani, che ha sempre vantato stretti rapporti di amicizia con i proprietari del centro sportivo sorto all'Infernetto.
venerdì 12 febbraio 2010
Mondiali di Nuoto ’09: la beffa degli oneri concessori.
Non ne parla quasi più nessuno e chi lo fa spesso scrive cose inesatte. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla questione del pagamento degli oneri concessori da parte degli impianti privati sorti per i Mondiali di Nuoto Roma ’09. Si tratta di una vera e propria beffa per i cittadini. L’anno scorso il PM Sergio Colaiocco ha disposto il sequestro di ben 15 impianti privati per mancanza di concessione edilizia e per la violazione di numerosi vincoli. E’ evidente che se non c’è una concessione edilizia, non c’è nemmeno il pagamento degli oneri concessori, che servirebbero per realizzare opere di urbanizzazione primaria e secondaria, come ad esempio strade, illuminazione, parcheggi, scuole. Il condizionale è d’obbligo perché di fatto sono anni che gli oneri concessori non sono più vincolati ad opere di urbanizzazione, ma finiscono nel calderone del bilancio comunale nelle spese ordinarie. Quando le casse languono tutto fa brodo. Il Comune dunque incassa, ma ai cittadini rimangono i disagi, se non addirittura la beffa quando, come nel caso di alcuni impianti, è stata proprio l’amministrazione comunale a pagare per l’asfaltatura e l’illuminazione. Insomma, i privati costruiscono abusivamente, non pagano gli oneri concessori e i cittadini si trasformano in un bancomat per i privati. Oltre al danno, la beffa.
Mentre si attende che vengano stabilite le regole del condono, così come concordato tra la Procura di Roma e il Comune, assistiamo a inaugurazioni di ristoranti ed asili nido convenzionati negli impianti abusivi. I privati fanno cassa, ma di opere di urbanizzazione nemmeno l’ombra.
E’ necessario non dimenticare che l’Ass. all’Urbanistica, M. Corsini, si è precipitato dal PM Sergio Colaiocco chiedendo il dissequestro per "motivi sociali", concesso sotto la clausola che il Comune di Roma rediga, massimo entro il 30 Giugno 2010, una sanatoria ad hoc per gli impianti abusivi, un condono a tutti gli effetti tramite concessione edilizia ora per allora. Comunque, l’eventuale reato penale non potrà essere cancellato dalla sanatoria amministrativa, così come il Comune di Roma non potrà sanare gli eventuali vincoli regionali violati. Una volta stabilite le regole ogni impianto dovrà fare la richiesta di condono. Il Comune verificherà la loro correttezza e quindi saranno quantificati gli oneri concessori dovuti.
Gli oneri dunque non possono essere pagati se non viene accolta la richiesta di sanatoria che è possibile solo quando ne verranno stabilite le regole che attualmente non ci sono.
Se il 30 giugno l’Ass. Corsini non mette a posto le cose, gli impianti torneranno sotto sequestro.
Chi millanta di aver pagato non può dunque averlo fatto perché senza concessione edilizia la quantificazione degli oneri non c’è. Ci sono solo due possibilità di esenzione dal pagamento degli oneri concessori: se si tratta di opera pubblica o di strutture che un ente pubblico chiede al privato di realizzare per un fine pubblico. Qualcuno forse vi si appellerà, soprattutto i furbetti, quelli cioè che hanno fatto tutta la moina pubblicitaria sul fatto che ospitassero gli atleti per gli allenamenti nei loro impianti sorti per i Mondiali di Nuoto, anche quando non era vero. Sarà, con buona probabilità, proprio il caso dell’impianto di Giovanni Malagò, presidente della Canottieri Aniene nonché presidente del Comitato Organizzatore dei Mondiali di Nuoto Roma ’09. Aveva promesso che la nazionale americana con Phelps sarebbe stata ospitata da lui. In realtà sono andati a Riccione.
Mentre si attende che vengano stabilite le regole del condono, così come concordato tra la Procura di Roma e il Comune, assistiamo a inaugurazioni di ristoranti ed asili nido convenzionati negli impianti abusivi. I privati fanno cassa, ma di opere di urbanizzazione nemmeno l’ombra.
E’ necessario non dimenticare che l’Ass. all’Urbanistica, M. Corsini, si è precipitato dal PM Sergio Colaiocco chiedendo il dissequestro per "motivi sociali", concesso sotto la clausola che il Comune di Roma rediga, massimo entro il 30 Giugno 2010, una sanatoria ad hoc per gli impianti abusivi, un condono a tutti gli effetti tramite concessione edilizia ora per allora. Comunque, l’eventuale reato penale non potrà essere cancellato dalla sanatoria amministrativa, così come il Comune di Roma non potrà sanare gli eventuali vincoli regionali violati. Una volta stabilite le regole ogni impianto dovrà fare la richiesta di condono. Il Comune verificherà la loro correttezza e quindi saranno quantificati gli oneri concessori dovuti.
Gli oneri dunque non possono essere pagati se non viene accolta la richiesta di sanatoria che è possibile solo quando ne verranno stabilite le regole che attualmente non ci sono.
Se il 30 giugno l’Ass. Corsini non mette a posto le cose, gli impianti torneranno sotto sequestro.
Chi millanta di aver pagato non può dunque averlo fatto perché senza concessione edilizia la quantificazione degli oneri non c’è. Ci sono solo due possibilità di esenzione dal pagamento degli oneri concessori: se si tratta di opera pubblica o di strutture che un ente pubblico chiede al privato di realizzare per un fine pubblico. Qualcuno forse vi si appellerà, soprattutto i furbetti, quelli cioè che hanno fatto tutta la moina pubblicitaria sul fatto che ospitassero gli atleti per gli allenamenti nei loro impianti sorti per i Mondiali di Nuoto, anche quando non era vero. Sarà, con buona probabilità, proprio il caso dell’impianto di Giovanni Malagò, presidente della Canottieri Aniene nonché presidente del Comitato Organizzatore dei Mondiali di Nuoto Roma ’09. Aveva promesso che la nazionale americana con Phelps sarebbe stata ospitata da lui. In realtà sono andati a Riccione.
giovedì 11 febbraio 2010
Lucherini - de Jesus (PD): protezione civile o pronto soccorso ?
Incredibile dichiarazione della Protezione Civile: sul Fosso del Fontanile interverrà solo dopo la prossima alluvione. Ma il Municipio XIII ha già speso quasi 3 milioni in somma urgenza su un’area di competenza della Regione.
“Emergenze vere o finte ? Di sicuro appalti senza gara. Il “metodo Protezione Civile" è utilizzato anche dal XIII Municipio, il Municipio che da solo ha speso di più in somma urgenza: 13 milioni di euro su 99 di tutta Roma”. – afferma Carlo Lucherini , Vice Presidente del Consiglio regionale Lazio – “Dopo l'esondazione del Fosso del Fontanile del Novembre 2008 sono stati spesi 1.231.000 euro "per il ripristino delle condizioni di sicurezza dell'alveo" e 1.480.000 euro "per l'intubamento". Oggi, a distanza di un anno, la verità. Il fosso è di competenza della Regione Lazio e non del Comune di Roma”.
“I lavori non sono finiti, mancano tutte le opere a monte, quelle più importanti, e quelli finiti a valle sono stati fatti male, sulla base di un progetto fatto dal XII Dipartimento del Comune di Roma mai visto, da alcuno, senza collaudi e senza risolvere l'emergenza”. – dichiara Paula de Jesus urbanista ed esponente del PD - “Da un anno non c’è manutenzione ordinaria, le casseformi in cemento armato si stanno muovendo a valle, il livello del piano di campagna dei terreni limitrofi è stato rialzato con materiale di riporto e dal finto 'fine lavori' ci sono stati due allagamenti. In data odierna, la Protezione Civile ha fatto un sopralluogo sul posto e ha affermato che non interverrà fino a quando 'non si verificherà un nuovo evento alluvionale'”.
“La legge 24 febbraio 1992 n. 225 all'art. 3 disciplina l'attività di prevenzione della Protezione Civile consistente nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità dei danni conseguenti ad eventi naturali o connessi all’attività dell’uomo.” – prosegue Lucherini – “Mentre il Municipio interviene in somma urgenza spendendo più di 2,5 milioni di euro, la Protezione Civile fa solo attività di soccorso su un’area a rischio idrogeologico, non attuando così il protocollo di intesa tra l'Ufficio Extradipartimentale della Protezione Civile e il Municipio Roma XIII del 2006, che prevede in questo territorio un progetto pilota proprio per i suoi elevati rischi di sicurezza idraulica”.
“Domani si terrà in Municipio la prima Commissione Garanzia e Trasparenza su questi fatti. Ci auguriamo che venga fatta luce anche sull'idoneità delle ditte che hanno eseguito i lavori, visto che nelle delibere dirigenziali ci sono molte ombre: da un singolare gioco di 'scatole cinesi' delle imprese al fatto che alcune delibere sono firmate da un 'geometra', altre da un 'ingegnere' e altre ancora senza firma, come la nr.349 relativa al ripristino e pulizia del Fosso di Ponte Ladrone (1.320.000 euro) curiosamente vicino al Fosso del Fontanile. Misteri da risolvere, questi sì, in somma urgenza”, ha concluso Paula de Jesus.
“Emergenze vere o finte ? Di sicuro appalti senza gara. Il “metodo Protezione Civile" è utilizzato anche dal XIII Municipio, il Municipio che da solo ha speso di più in somma urgenza: 13 milioni di euro su 99 di tutta Roma”. – afferma Carlo Lucherini , Vice Presidente del Consiglio regionale Lazio – “Dopo l'esondazione del Fosso del Fontanile del Novembre 2008 sono stati spesi 1.231.000 euro "per il ripristino delle condizioni di sicurezza dell'alveo" e 1.480.000 euro "per l'intubamento". Oggi, a distanza di un anno, la verità. Il fosso è di competenza della Regione Lazio e non del Comune di Roma”.
“I lavori non sono finiti, mancano tutte le opere a monte, quelle più importanti, e quelli finiti a valle sono stati fatti male, sulla base di un progetto fatto dal XII Dipartimento del Comune di Roma mai visto, da alcuno, senza collaudi e senza risolvere l'emergenza”. – dichiara Paula de Jesus urbanista ed esponente del PD - “Da un anno non c’è manutenzione ordinaria, le casseformi in cemento armato si stanno muovendo a valle, il livello del piano di campagna dei terreni limitrofi è stato rialzato con materiale di riporto e dal finto 'fine lavori' ci sono stati due allagamenti. In data odierna, la Protezione Civile ha fatto un sopralluogo sul posto e ha affermato che non interverrà fino a quando 'non si verificherà un nuovo evento alluvionale'”.
“La legge 24 febbraio 1992 n. 225 all'art. 3 disciplina l'attività di prevenzione della Protezione Civile consistente nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità dei danni conseguenti ad eventi naturali o connessi all’attività dell’uomo.” – prosegue Lucherini – “Mentre il Municipio interviene in somma urgenza spendendo più di 2,5 milioni di euro, la Protezione Civile fa solo attività di soccorso su un’area a rischio idrogeologico, non attuando così il protocollo di intesa tra l'Ufficio Extradipartimentale della Protezione Civile e il Municipio Roma XIII del 2006, che prevede in questo territorio un progetto pilota proprio per i suoi elevati rischi di sicurezza idraulica”.
“Domani si terrà in Municipio la prima Commissione Garanzia e Trasparenza su questi fatti. Ci auguriamo che venga fatta luce anche sull'idoneità delle ditte che hanno eseguito i lavori, visto che nelle delibere dirigenziali ci sono molte ombre: da un singolare gioco di 'scatole cinesi' delle imprese al fatto che alcune delibere sono firmate da un 'geometra', altre da un 'ingegnere' e altre ancora senza firma, come la nr.349 relativa al ripristino e pulizia del Fosso di Ponte Ladrone (1.320.000 euro) curiosamente vicino al Fosso del Fontanile. Misteri da risolvere, questi sì, in somma urgenza”, ha concluso Paula de Jesus.
domenica 7 febbraio 2010
Polo Natatorio Ostia, Corbucci-De Jesus: "impianti senza omologazione e con barriere architettoniche"
"Siamo entrati finalmente nel Polo Natatorio di Ostia. E' servito un continuo e coerente impegno politico da parte nostra, la collaborazione con la cittadinanza attiva e il buon senso della F.I.N. per far aprire i cancelli, seppur temporaneamente, in concomitanza con un seminario tecnico dedicato agli arbitri della pallanuoto. Oggi finalmente abbiamo avuto conferma di quello che sosteniamo da un anno: la piscina scoperta è lunga 51,50 m e non 50 m e i lavori non sono finiti. Tutto è praticamente rimasto come a Luglio 2009. D’altronde, in soli 11 mesi non era pensabile che si terminasse l’intero impianto del Polo Natatorio di Ostia, nonostante il Commissario Delegato grazie ai poteri straordinari, avesse promesso che in 8 mesi l’impianto sarebbe stato consegnato ultimato e collaudato per i Mondiali. Dalla fine dei Mondiali sono passati altri 7 mesi e tutto è rimasto come allora, non finito e non collaudato. Ci viene da sorridere nel ricordare le affermazioni del progettista Ing. Renato Papagni, del Sindaco Alemanno, del Presidente del XIII Municipio Vizzani e soprattutto dell’Ing. Claudio Rinaldi, Commissario Delegato ai Mondiali di Nuoto Roma '09, quando affermavano che era "Tutto a posto. Apriremo il Polo Natatorio ai Cittadini appena dopo i Mondiali". Gli annunci di apertura sono stati molteplici, l’ultimo segnava la data del 30 gennaio 2010. Oggi si parla di fine Febbraio per Ostia e per Pietralata. Valco San Paolo ancora nulla" lo dichiarano in una nota congiunta Paula De Jesus, esponente del Pd del XIII Municipio e Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio.
"E’ stato possibile vedere gli impianti solo attraverso le vetrate sporche. Secondo quanto ci è stato riferito, non funziona ancora perfettamente il riscaldamento dell’acqua della piscina coperta, tanto che non si tengono più competizioni per questo motivo e la foresteria non è agibile perché ancora un cantiere. Finalmente però è stata fatta chiarezza, con foto e filmati, su alcuni punti, smentendo così le tante bugie che sono state raccontate alla cittadinanza e le gravi omissioni di chi avrebbe potuto e dovuto chiedere conto e non lo ha fatto. E’ così che si fa politica, con i cittadini, i quali non hanno bisogno della propaganda, ma della verità. Il Polo di Ostia è costato quasi 30 milioni di euro e della foresteria sono state completate solo 20 stanze su 80, secondo quanto riferisce la FIN. Il progetto prevedeva due piscine, oltre a quelle di riscaldamento, le cui dimensioni non sono quelle attuali" continuano la De Jesus e Corbucci. "Ad esempio la piscina scoperta è omologata dal CONI e dichiarata dalla FIN essere di 51,50m, motivo per cui non si possono tenere gare di livello olimpico. Non c’era bisogno dell’omologazione. La scoperta infatti è avvenuta durante gli allenamenti della Nazionale di Fondo, in prossimità dei Mondiali, quando agli atleti non tornavano i tempi di gara ed è stato necessario, sempre secondo quanto riferisce la FIN, ordinare una “parete mobile” per restringerne le misure. Parete che però nessuno ha mai visto. Chi ha sbagliato dovrà pagare ed il Polo si potrà aprire solo dopo aver ristabilito la verità, superato tutti i collaudi, molti dei quali ancora mancanti, ma soprattutto solo dopo aver giustificato fino all'ultimo euro di spesa le opere eseguite".
"Su questa posizione ci auguriamo che si sposti anche la UISP perché se questo impianto dovrà esser funzionale anche per i diversamente abili, si dovrà prima adeguare la piscina scoperta abbattendone le barriere architettoniche, un altro errore progettuale. A questo punto chiediamo che Alemanno, così come il Presidente del XIII Municipio si comportino da corretti amministratori restituendo le chiavi del Polo Natatorio al Commissario Rinaldi, esigendo il rispetto verso tutta la cittadinanza che lui dovrebbe rappresentare" conclude la nota del Pd.
"E’ stato possibile vedere gli impianti solo attraverso le vetrate sporche. Secondo quanto ci è stato riferito, non funziona ancora perfettamente il riscaldamento dell’acqua della piscina coperta, tanto che non si tengono più competizioni per questo motivo e la foresteria non è agibile perché ancora un cantiere. Finalmente però è stata fatta chiarezza, con foto e filmati, su alcuni punti, smentendo così le tante bugie che sono state raccontate alla cittadinanza e le gravi omissioni di chi avrebbe potuto e dovuto chiedere conto e non lo ha fatto. E’ così che si fa politica, con i cittadini, i quali non hanno bisogno della propaganda, ma della verità. Il Polo di Ostia è costato quasi 30 milioni di euro e della foresteria sono state completate solo 20 stanze su 80, secondo quanto riferisce la FIN. Il progetto prevedeva due piscine, oltre a quelle di riscaldamento, le cui dimensioni non sono quelle attuali" continuano la De Jesus e Corbucci. "Ad esempio la piscina scoperta è omologata dal CONI e dichiarata dalla FIN essere di 51,50m, motivo per cui non si possono tenere gare di livello olimpico. Non c’era bisogno dell’omologazione. La scoperta infatti è avvenuta durante gli allenamenti della Nazionale di Fondo, in prossimità dei Mondiali, quando agli atleti non tornavano i tempi di gara ed è stato necessario, sempre secondo quanto riferisce la FIN, ordinare una “parete mobile” per restringerne le misure. Parete che però nessuno ha mai visto. Chi ha sbagliato dovrà pagare ed il Polo si potrà aprire solo dopo aver ristabilito la verità, superato tutti i collaudi, molti dei quali ancora mancanti, ma soprattutto solo dopo aver giustificato fino all'ultimo euro di spesa le opere eseguite".
"Su questa posizione ci auguriamo che si sposti anche la UISP perché se questo impianto dovrà esser funzionale anche per i diversamente abili, si dovrà prima adeguare la piscina scoperta abbattendone le barriere architettoniche, un altro errore progettuale. A questo punto chiediamo che Alemanno, così come il Presidente del XIII Municipio si comportino da corretti amministratori restituendo le chiavi del Polo Natatorio al Commissario Rinaldi, esigendo il rispetto verso tutta la cittadinanza che lui dovrebbe rappresentare" conclude la nota del Pd.
martedì 2 febbraio 2010
Le valle di lacrime del decentramento del XIII Municipio
"Il decentramento del XIII Municipio è una pantomima!- lo dichiara Simona Mignozzi referente IDV del XIII Municipio e continua- " la commedia realizzata ad Ostia lo scorso 24 Novembre da tutta la Giunta Comunale alla mercé della stampa è stata una vera campagna propagandistica!".
Ad acclararlo è stato proprio il presidente Vizzani in una risposta scritta (co/ 7793 del 26 Gennaio 2010) all'interrogazione presentata dall’IDV XIII Municipio congiuntamente con il laboratorio di urbanistica LabUr sulle 167 e protocollata il 12/01/2010 co/ 2586, in cui si chiedeva, con riferimento all’art. 8 del Regolamento Speciale del Decentramento Amministrativo, di giustificare la perequazione urbanistica all’interno dei piani di zona.
In tale risposta il presidente del XIII Municipio dichiara, tra le altre cose, di non poter applicare il Regolamento Speciale del Decentramento Amministrativo perché dal 24 Novembre è solamente "iniziato il processo di approvazione definitivo da parte del Consiglio Comunale".
“In effetti sono più di due mesi che il presidente Vizzani dichiara agli organi di stampa testualmente che “il decentramento è diventato realtà alle 16.23 del 24 Novembre 2009” e che “il Municipio potrà partecipare in prima linea alle discussioni del Campidoglio che riguardano il Lido”. – ha affermato Paula de Jesus, urbanista di LabUr – “E’ dalle 16.23 del 24 Novembre 2009 che sosteniamo che il decentramento è uno scrigno dei sogni di Vizzani. Fino ad oggi più che un ‘evento epocale’ come lo ha definito Vizzani, è stato una bella presa in giro non solo dei cittadini, ma anche e soprattutto per gli imprenditori accorsi in massa sulle false promesse di Alemanno. Come sosteniamo da tempo nel nostro territorio arriveranno solo colate di cemento e nessuno del Municipio potrà dire mezza parola, come sta succedendo per le 167, per le densificazioni e per i finti progetti delle Olimpiadi 2020. Intanto il Polo Natatorio rimane chiuso. Una delle tante promesse di Alemanno. Questo Municipio non conta nulla”.
"Per questo - conclude Mignozzi- noi di IDV XIII MUNICIPIO giovedi' pomeriggio in concomitanza con il Consiglio Municipale faremo un volantinaggio sotto la sede del Municipio per denunciare il nulla di fatto e la mancata realizzazione di una promessa fondamentale della Giunta Municipale e Comunale".
Ad acclararlo è stato proprio il presidente Vizzani in una risposta scritta (co/ 7793 del 26 Gennaio 2010) all'interrogazione presentata dall’IDV XIII Municipio congiuntamente con il laboratorio di urbanistica LabUr sulle 167 e protocollata il 12/01/2010 co/ 2586, in cui si chiedeva, con riferimento all’art. 8 del Regolamento Speciale del Decentramento Amministrativo, di giustificare la perequazione urbanistica all’interno dei piani di zona.
In tale risposta il presidente del XIII Municipio dichiara, tra le altre cose, di non poter applicare il Regolamento Speciale del Decentramento Amministrativo perché dal 24 Novembre è solamente "iniziato il processo di approvazione definitivo da parte del Consiglio Comunale".
“In effetti sono più di due mesi che il presidente Vizzani dichiara agli organi di stampa testualmente che “il decentramento è diventato realtà alle 16.23 del 24 Novembre 2009” e che “il Municipio potrà partecipare in prima linea alle discussioni del Campidoglio che riguardano il Lido”. – ha affermato Paula de Jesus, urbanista di LabUr – “E’ dalle 16.23 del 24 Novembre 2009 che sosteniamo che il decentramento è uno scrigno dei sogni di Vizzani. Fino ad oggi più che un ‘evento epocale’ come lo ha definito Vizzani, è stato una bella presa in giro non solo dei cittadini, ma anche e soprattutto per gli imprenditori accorsi in massa sulle false promesse di Alemanno. Come sosteniamo da tempo nel nostro territorio arriveranno solo colate di cemento e nessuno del Municipio potrà dire mezza parola, come sta succedendo per le 167, per le densificazioni e per i finti progetti delle Olimpiadi 2020. Intanto il Polo Natatorio rimane chiuso. Una delle tante promesse di Alemanno. Questo Municipio non conta nulla”.
"Per questo - conclude Mignozzi- noi di IDV XIII MUNICIPIO giovedi' pomeriggio in concomitanza con il Consiglio Municipale faremo un volantinaggio sotto la sede del Municipio per denunciare il nulla di fatto e la mancata realizzazione di una promessa fondamentale della Giunta Municipale e Comunale".