Questa mattina alle ore 11.10 mi sono recata presso il Polo Natatorio di Ostia dove si teneva l'inaugurazione da parte del Sindaco e delle autorità. Compiuti circa 20 metri, dall'auto parcheggiata, con il cartello recante la scritta "STO POLO E' 'NA FICATA NE VOLEMO NARTRO UGUAGLIO", sono stata fermata da 3 persone in borghese che si sono dichiarate della Polizia di Stato. Con tono aggressivo mi è stato detto di togliere immediatamente il cartello e di fornire le mie generalità. Ho consegnato un documento identificativo chiedendo di cosa fossi accusata. Mi è stato imputato il reato di manifestazione non autorizzata. Ho spiegato che non manifestavo, visto che ero da sola e con un cartello non offensivo. Sono stata spintonata e strattonata al braccio e mi è stato tolto violentemente il cartello che si è spezzato. Il responsabile dell'ordine pubblico ha urlato di caricarmi in macchina e di portarmi immediatamente al Commissariato che "me ne avrebbe fatte vedere delle belle. Così se divertimo". Ovviamente la situazione ha attirato diverse persone anche a seguito del malore che mi ha colto.
Contemporaneamente sono state identificate senza motivo altre persone, di cui una si è sentita male e ancora adesso si trova in ospedale. Giunta l'ambulanza, chiamata dalla Polizia, il responsabile dell'ordine pubblico ha intimato in modo perentorio al barelliere di condurci direttamente in Questura in quanto la decisione spettava a lui. Al rifiuto dell'operatore sanitario sono stata condotta al pronto soccorso dell'ospedale Grassi e, una volta dimessa, accompagnata al Commissariato di Ostia, dove sono stata denunciata d'ufficio per manifestazione non autorizzata.
Ribadisco che ero da sola, che non contestavo, che il mio cartello non aveva scritte offensive o denigratorie e che nei miei confronti la Polizia di Stato ha avuto comportamenti aggressivi, fuori luogo e intimidatori, accusandomi tra l'altro di un reato che non ho commesso.
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