Eh sì. Tutto è lecito purché fatto di nascosto.
Alemanno sulla cultura ha le idee chiare. La Festa del Cinema è troppo esterofila, Notte Bianca cancellata, teatri di cintura che tirano la cinghia o addirittura ci si impiccano, commissariamento delle aree archeologiche e del teatro dell’Opera. Insomma, vai con l’occupazione politica degli spazi culturali. Poche idee e molto chiare.
Celebrazione del futurismo, del Natale di Roma con tanto di rievocazione della Roma Imperiale (si devono essere dimenticati della Roma Repubblicana) di sfilate di legionari, Mussolini a tutto schermo sul Colosseo. Insomma, quelli di destra, razza taurina e cielodurista, guarda sempre indietro, forse per il timore di prendersela in quel posto. Pensavo che Roma dovesse guardare avanti, diventare capitale europea, laboratorio di sperimentazione culturale. Macché.
Mano dura contro le mignotte, extra-comunitarie sotto il racket delle mafie, e guanto di velluto con gli avventori (che termine poetico). Non devono mostrare le “sconcezze” in pubblico. Retate con centinaia di poliziotti in assetto da fanteria in giro per la pineta di Castel Fusano al grido “ordine e disciplina”. Le mignotte sono tornate, più vestite di certe borghesi benpensanti. Nel frattempo ad Ostia abbiamo avuto un’offerta di eventi di altissimo livello culturale: premio per le poesie di Licio Gelli, le feste di ‘borgata’ dell’Assessore Comunale Davide Bordoni e lo splendido spettacolo (non autorizzato) della finta inaugurazione del Polo Natatorio con soldi pubblici, ma ad invito, con tanto di festicciola concessa a Renato Papagni, Presidente dell’Assobalneari. Ora è la volta dell’evento erotico più famoso in Italia, Erotica Millennium Tour 2009. Gli hanno dato un’area vicino al depuratore (forse la parola echeggia pulizia). Al modico prezzo di 25 euro a serata si assisterà, oltre all’esposizione di natiche, anche ad una prima nazionale cinematografica. Fernando Vitale, appena uscito dalla trasmissione Uomini e Donne di Maria de Filippi, presenterà il bellissimo film “Da tronista a trombista”. Altro che il recente spettacolo di ‘Amici in Tour’ al Pontile di Ostia ! Senza parlare della qualità artistica e culturale del cartellone dell’estate romana.
Il Teatro del Lido sono mesi che è chiuso (gli artisti e operatori attendono, senza stipendio, che qualcuno si degni di dargli una risposta, anche il pubblico pagante) e la sua direzione è stata offerta a Maurizio Costanzo (tessera P2 1819). La Casa della Cultura non si sa che fine farà. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. La P2 ultimamente è molto in voga nel nostro Municipio e cosa intendano i piduisti per cultura lo sappiamo molto bene. Per ora abbiamo delle certezze: oltre ad un’intera famiglia che governa in conflitto di interessi la cultura nel XIII Municipio, l’amministrazione per il Litorale romano ha in programma il Casinò e il parco tematico sulla Roma Imperiale (insomma le lavanderie del riciclaggio). A quando il primo bordello di lusso? Magari nel Polo Natatorio che non avendo passato i collaudi potrà essere utilizzato per splendide esibizioni hard alla Ester Williams ?
Alemanno è stato chiaro: “No all’esibizionismo sessuale pubblico dei gay a Roma. E’ offensivo nella città del Papa” , confondendolo con un momento di richiesta di diritti negati. E vai allora con i privé sotto le pagode dell’Erotica Millenium Tour, che secondo gli organizzatori porterà 20.000 persone a Ferragosto ad Ostia. In questo Municipio l'unico vero millenium è il Millenium Bug cerebrale. Al depuratore di Ostia fanno storie al Circo, ma si sa, meglio un "uccello feroce" che una "bestia addomesticata", con tanto di deroga ad hoc fino alle 4 per i muggiti.
Insomma, dopo il “modello Roma” di sinistra ci sarà il “modello Ostia” di destra, il parco di divertimento per adulti: il bordello Cul-turale. Che culo!
venerdì 31 luglio 2009
lunedì 27 luglio 2009
Grazie a tutti per i mondiali del vuoto.
In carrozzaaaa !!! Il treno è in partenza sul binario 09.
Eccoli, cominciano a salire sul treno mediatico che si sta preparando sui Mondiali ’09.
Finiranno il 2 Agosto, ma la rincorsa ai mejo posti è iniziata.
Urbanisti, politici, tecnici del settore, architetti, consulenti, giornalisti, avvocati, associazioni, forze dell’ordine, nemici, parentame assortito e quant’altro.
“L’ho sempre denunciato”. “C’ero e ho visto tutto”. “So tutto”. “Tutto merito mio”
Certo, come no. C’eravate tutti. E allora io per prima vi voglio ringraziare sin d’ora in modo puntuale.
Grazie alle 54 Associazioni che hanno sottoscritto il primo esposto che abbiamo fatto tutti insieme.
Grazie ad una dozzina di associazioni che si sono riunite 6 volte, trovandosi sempre d'accordo su cosa e come fare.
Grazie a tutte le associazioni per aver seguito l’iter amministrativo dei bandi di gara sotto il caldo cocente di Luglio dell’anno scorso insieme a me.
Grazie alle associazioni che portano avanti le battaglie con i soldi pubblici e poi non chiedono fatture milionarie per la loro consulenza ad associazioni senza scopo di lucro.
Grazie ai pochi, delegati di tutti, che non hanno curato gli interessi dei loro amici, su tavoli istituzionali al chiarore della luna nera, evitando alla collettività oltre al danno la beffa.
Grazie agli urbanisti e architetti di Roma che ci hanno dato un supporto decisivo nella comprensione delle tonnellate di documentazione che abbiamo recuperato.
Grazie agli avvocati che ci hanno consigliato come procedere nella battaglia legale al meglio e a stilare ben 27 tra esposti e denunce.
Grazie a quasi tutti i politici che hanno potuto scrivere brillanti comunicati stampa, puntuali ordini del giorno e proposte di emendamenti di alto contenuto tecnico studiando fino alle 4 del mattino.
Grazie a Veltroni, Morassut, Alemanno, Ghera, Corsini ed in particolare a tutti i politici, proprio tutti in modo trasversale, che hanno rifiutato le decine di piscine private a proprio nome o a quello del proprio cane, con i soldi dei mondiali.
Grazie alle forze dell’ordine, di ogni ordine e grado, nessuno escluso, per averci sostenuto e aiutato, per non aver coperto i poteri forti locali e centrali, mafiosi e corrotti, per aver fatto puntualmente il loro dovere.
Grazie alla Procura, che malgrado ci capisca poco di leggi urbanistiche e ambientali, ci ha consentito di fare splendide gite a Roma per correggere le archiviazioni.
Grazie al Coni, alla Fin, alla Fina, al Comitato Organizzatore per il loro plauso alle nostre iniziative.
Grazie a quasi tutti i giornalisti che aspettano che tutte le bocce siano ferme per fare una grande inchiesta con nomi eccellenti, quelli che "tirano" e che passano il vaglio della censura delle faide politiche, affinché si giunga ad nuovo equilibrio, ma soprattutto alla verità dei fatti.
Grazie all’ordine degli Ingegneri e alla Confindustria che controllano che i loro “membri” non siano delle teste di cazzo.
Grazie a tutti, insomma per questo splendido anno e mezzo di lavoro.
Vi vedrò con piacere alla prossima puntata di Report o in qualche altra brillante inchiesta.
I posti in piedi sono per quei pochi (giornalisti, politici e cittadini) che non ho ringraziato. Io, vista la mia altezza, per evitare di respirare l'odore di "eau d'ascella", non salgo.
Eccoli, cominciano a salire sul treno mediatico che si sta preparando sui Mondiali ’09.
Finiranno il 2 Agosto, ma la rincorsa ai mejo posti è iniziata.
Urbanisti, politici, tecnici del settore, architetti, consulenti, giornalisti, avvocati, associazioni, forze dell’ordine, nemici, parentame assortito e quant’altro.
“L’ho sempre denunciato”. “C’ero e ho visto tutto”. “So tutto”. “Tutto merito mio”
Certo, come no. C’eravate tutti. E allora io per prima vi voglio ringraziare sin d’ora in modo puntuale.
Grazie alle 54 Associazioni che hanno sottoscritto il primo esposto che abbiamo fatto tutti insieme.
Grazie ad una dozzina di associazioni che si sono riunite 6 volte, trovandosi sempre d'accordo su cosa e come fare.
Grazie a tutte le associazioni per aver seguito l’iter amministrativo dei bandi di gara sotto il caldo cocente di Luglio dell’anno scorso insieme a me.
Grazie alle associazioni che portano avanti le battaglie con i soldi pubblici e poi non chiedono fatture milionarie per la loro consulenza ad associazioni senza scopo di lucro.
Grazie ai pochi, delegati di tutti, che non hanno curato gli interessi dei loro amici, su tavoli istituzionali al chiarore della luna nera, evitando alla collettività oltre al danno la beffa.
Grazie agli urbanisti e architetti di Roma che ci hanno dato un supporto decisivo nella comprensione delle tonnellate di documentazione che abbiamo recuperato.
Grazie agli avvocati che ci hanno consigliato come procedere nella battaglia legale al meglio e a stilare ben 27 tra esposti e denunce.
Grazie a quasi tutti i politici che hanno potuto scrivere brillanti comunicati stampa, puntuali ordini del giorno e proposte di emendamenti di alto contenuto tecnico studiando fino alle 4 del mattino.
Grazie a Veltroni, Morassut, Alemanno, Ghera, Corsini ed in particolare a tutti i politici, proprio tutti in modo trasversale, che hanno rifiutato le decine di piscine private a proprio nome o a quello del proprio cane, con i soldi dei mondiali.
Grazie alle forze dell’ordine, di ogni ordine e grado, nessuno escluso, per averci sostenuto e aiutato, per non aver coperto i poteri forti locali e centrali, mafiosi e corrotti, per aver fatto puntualmente il loro dovere.
Grazie alla Procura, che malgrado ci capisca poco di leggi urbanistiche e ambientali, ci ha consentito di fare splendide gite a Roma per correggere le archiviazioni.
Grazie al Coni, alla Fin, alla Fina, al Comitato Organizzatore per il loro plauso alle nostre iniziative.
Grazie a quasi tutti i giornalisti che aspettano che tutte le bocce siano ferme per fare una grande inchiesta con nomi eccellenti, quelli che "tirano" e che passano il vaglio della censura delle faide politiche, affinché si giunga ad nuovo equilibrio, ma soprattutto alla verità dei fatti.
Grazie all’ordine degli Ingegneri e alla Confindustria che controllano che i loro “membri” non siano delle teste di cazzo.
Grazie a tutti, insomma per questo splendido anno e mezzo di lavoro.
Vi vedrò con piacere alla prossima puntata di Report o in qualche altra brillante inchiesta.
I posti in piedi sono per quei pochi (giornalisti, politici e cittadini) che non ho ringraziato. Io, vista la mia altezza, per evitare di respirare l'odore di "eau d'ascella", non salgo.
giovedì 23 luglio 2009
Opere a scomputo: nuova convenzione urbanistica
Cerchiamo di capire insieme di che cosa si discute questo pomeriggio in aula municipale.
Recentemente la Giunta Comunale di Roma ha assunto una "nuova convenzione urbanistica tipo", di cui l’Ass. all'Urbanistica Corsini è molto soddisfatto. In questa fase se ne discute in Commissione Urbanistica e nei Municipi a cui è richiesto di esprimere un parere.
E’ una materia tecnica che ha bisogno di essere approfondita da esperti del settore. Sappiamo per certo che in Commissione Urbanistica del XIII Municipio ciò non è avvenuto e di esperti in Commissione non ce ne sono (al massimo ci sono i costruttori).
Per cui si tratta del solito supino parere sulla base delle direttive politiche date dall’alto. Occasione di nuovo persa per applicare innanzitutto la partecipazione cittadina su un tema così importante come l’urbanistica, ma anche un’occasione per gli amministratori di comprendere ciò che vanno facendo.
In parole povere:
1) Personalmente sono sempre critica quando arrivano proposte su questo tema, perché troppo spesso si tratta di vere e proprie scorciatoie del cemento in nome dello sviluppo, dimenticandosi che l’edilizia non porta mai uno sviluppo vero e duraturo.
2) Si tratta di proposte che non hanno quasi mai un vero progetto di città, di comunità, di territorio.
3) Spacciare come un successo la realizzazione, a scomputo degli oneri, delle opere di urbanizzazione è un errore che ricade sulla collettività, perché poi ci saranno chilometri di strade, fogne, condotte idriche, impianti di illuminazione che vanno gestiti.
4) Non c’è mai un accenno all’armonizzazione, alla qualità ambientale e paesaggistica, all’accessibilità, alla vivibilità, ai servizi alle persone e alle imprese.
5) Permane la confusione sull’assegnazione a ciascun livello dei compiti e dei ruoli, delle competenze che spesso si sovrappongono, con l’inevitabile risultato che nessuno controlla e gestisce e si moltiplicano invece gli interventi di trasformazione urbanistica con inevitabile consumo di suolo.
6) Una cosa è certa: ad ogni crescita urbana corrispondono maggiori costi di gestione urbana e quindi meno risorse per scuole, servizi sociali, verde pubblico. Regola semplice: le cose si fanno se ci sono le risorse, altrimenti non si fanno. Il “si vedrà” equivale a dire che i cittadini pagheranno.
7) La modalità con cui la politica comunale porta avanti le questioni urbanistiche amplifica la sindrome “nimby”, creando conflitti sociali e favorendo il più forte.
8) Sarebbe ora che si capisse una volta per tutte che il territorio è un capitale sociale fisso pertanto le sue trasformazioni non possono essere sottoposte a valutazioni separate fra loro, cioè su singoli progetti edilizi, ma inquadrate all’interno di vincoli di tutela che devono essere rispettati.
Altrimenti l’interesse non è quello della città, come afferma Corsini, bensì quello dei costruttori.
Recentemente la Giunta Comunale di Roma ha assunto una "nuova convenzione urbanistica tipo", di cui l’Ass. all'Urbanistica Corsini è molto soddisfatto. In questa fase se ne discute in Commissione Urbanistica e nei Municipi a cui è richiesto di esprimere un parere.
E’ una materia tecnica che ha bisogno di essere approfondita da esperti del settore. Sappiamo per certo che in Commissione Urbanistica del XIII Municipio ciò non è avvenuto e di esperti in Commissione non ce ne sono (al massimo ci sono i costruttori).
Per cui si tratta del solito supino parere sulla base delle direttive politiche date dall’alto. Occasione di nuovo persa per applicare innanzitutto la partecipazione cittadina su un tema così importante come l’urbanistica, ma anche un’occasione per gli amministratori di comprendere ciò che vanno facendo.
In parole povere:
1) Personalmente sono sempre critica quando arrivano proposte su questo tema, perché troppo spesso si tratta di vere e proprie scorciatoie del cemento in nome dello sviluppo, dimenticandosi che l’edilizia non porta mai uno sviluppo vero e duraturo.
2) Si tratta di proposte che non hanno quasi mai un vero progetto di città, di comunità, di territorio.
3) Spacciare come un successo la realizzazione, a scomputo degli oneri, delle opere di urbanizzazione è un errore che ricade sulla collettività, perché poi ci saranno chilometri di strade, fogne, condotte idriche, impianti di illuminazione che vanno gestiti.
4) Non c’è mai un accenno all’armonizzazione, alla qualità ambientale e paesaggistica, all’accessibilità, alla vivibilità, ai servizi alle persone e alle imprese.
5) Permane la confusione sull’assegnazione a ciascun livello dei compiti e dei ruoli, delle competenze che spesso si sovrappongono, con l’inevitabile risultato che nessuno controlla e gestisce e si moltiplicano invece gli interventi di trasformazione urbanistica con inevitabile consumo di suolo.
6) Una cosa è certa: ad ogni crescita urbana corrispondono maggiori costi di gestione urbana e quindi meno risorse per scuole, servizi sociali, verde pubblico. Regola semplice: le cose si fanno se ci sono le risorse, altrimenti non si fanno. Il “si vedrà” equivale a dire che i cittadini pagheranno.
7) La modalità con cui la politica comunale porta avanti le questioni urbanistiche amplifica la sindrome “nimby”, creando conflitti sociali e favorendo il più forte.
8) Sarebbe ora che si capisse una volta per tutte che il territorio è un capitale sociale fisso pertanto le sue trasformazioni non possono essere sottoposte a valutazioni separate fra loro, cioè su singoli progetti edilizi, ma inquadrate all’interno di vincoli di tutela che devono essere rispettati.
Altrimenti l’interesse non è quello della città, come afferma Corsini, bensì quello dei costruttori.
martedì 21 luglio 2009
Dilemma u-morale
Un dubbio etico: chi è più prostituta, la povera battona che rischia la pelle lungo un viale per quello che le lascerà in borsetta il “pappa” o la modella che si fa pagare migliaia di euro per partecipare a festicciole con accompagnamento di chitarristi per uomini di panza e poi “restare” nel dopo festa, scortata e scarrozzata su berline con i vetri oscurati? La differenza morale sta nell’obbiettivo che queste donne (e uomini, la prostituzione è un business di pari opportunità) si propongono? Se ci si vende possedendo una laurea e puntando a sedere in Parlamento o ad esibirsi in uno show, si è donne energiche e ambiziose, mentre se al massimo si vuole arrivare al sedile di un’auto senza permesso di soggiorno, dunque ricattate, si è mignotte? E tra i loro “utilizzatori” chi è il più spregevole, quello che carica la donna sul viale o quello che se la fa consegnare a domicilio come la pizza e la minerale? Eminenze, illuminateci. Il gregge degli uomini rischia di confondersi. Le donne no. Forse alcuni di voi conoscono bravi compagni fedeli, che si fustigano, o più benevolmente si confessano la domenica, quando i loro sogni sono un po’ peccaminosi, per non essere volgare. Buon per voi e per loro, se ciò vi fa sentire migliori. Sono millenni che la morale è in mano agli uomini e le donne, a milioni, da millenni, hanno continuato a fare le stesse identiche cose a tutte le latitudini: a custodire il segreto di figli che non sono i vostri e che magari sono quelli che amate di più. Ad abortire quelli che non potevano occultarvi. A vendersi per soldi, per un tozzo di pane o per un sogno. A essere esattamente come le avete sempre volute. “Carne da mangiare”, nel bene e nel male. E mentre si fa un gran parlare delle mignotte del premier, ci sorbiamo in silenzio la crociata di Buttiglione sull’aborto come strumento di controllo delle nascite. Suvvia, siamo seri. Che lo dica uno che proprio non vuole il controllo delle nascite sotto alcuna forma (eccetto la virtù teologale) è davvero stupefacente. Il Professore, insieme al codazzo di chi lo appoggia, lo porto io una di queste sere, non nella cattolicissima e ipocrita Roma, ma ad esempio a Milano presso quasi tutti gli ospedali pubblici, così gli faccio vedere la fila che c’è dalle 5 della mattina per la IVG. Sono al 90% straniere, senza permesso di soggiorno e con buona probabilità magari non fanno neanche le mignotte, ma le colf, badanti e donne delle pulizie a casa di borghesi italiani benpensanti. Così parla con loro e magari anche con qualche medico chirurgo (che non è un macellaio) che gli spiega che la pillola del giorno dopo non è la RU 486 e non c’è alcun aborto nell’assumerla, altrimenti il coito interrotto andrebbe annoverato fra le pratiche abortive.
A quegli uomini che non capiscono perché le donne, davanti a tanta mercificazione operata sul loro corpo, non insorgano in una rivoluzione di massa, dico solo che sono millenni che è così e sono millenni che le donne allevano figli che le rispettano, forse, come madri, ma non li educano ad amare le donne, di cui sono spesso le prime nemiche.
Sono arrivata alla conclusione che tutte le donne, più o meno consapevolmente, sappiamo di essere un po’ mignotte. Si prostituiscono ogni giorno, ma quasi mai per il piacere del sesso.
Per quello non si fanno mai pagare.
A quegli uomini che non capiscono perché le donne, davanti a tanta mercificazione operata sul loro corpo, non insorgano in una rivoluzione di massa, dico solo che sono millenni che è così e sono millenni che le donne allevano figli che le rispettano, forse, come madri, ma non li educano ad amare le donne, di cui sono spesso le prime nemiche.
Sono arrivata alla conclusione che tutte le donne, più o meno consapevolmente, sappiamo di essere un po’ mignotte. Si prostituiscono ogni giorno, ma quasi mai per il piacere del sesso.
Per quello non si fanno mai pagare.
giovedì 16 luglio 2009
Si condona tutto. A quando l'indulgenza plenaria anche per gli sfigati ?
A ridaje co' 'sto condono. Si condona tutto: i peccati e i peccatori, soprattutto se potentati liftati e pieni di soldi. Storia vecchia, che andava di moda ai tempi della Chiesa e dei Mercanti.
Tremonti, considerato un grande scienziato della finanza dai fan, si arrende. Anche lui non sa come contrastare l'evasione, il federalismo fiscale non risolve il problema per sua stessa ammissione e allora vai con un nuovo condono, che manda alle ortiche il lavoro iniziato da Visco sulle tracciabilità dei flussi commerciali e finanziari.
Draghi snocciola cifre da paura: l'economia irregolare si attesterebbe sui 230 miliardi di euro, oltre il 15 per cento del Pil. Chi se ne frega ? A coloro che pagano le tasse (volenti o dolenti) importa moltissimo perché gli “accresce l’onere imposto", senza contare che un'economia irregolare diminuisce la competitività delle imprese e che, last but not least, ci sarebbe anche un problemino di iniquità sociale passato di moda.
Nessuno però ha la ricetta per risolvere i problemi, tranne lui, lo scienziato Tremonti.
A fare i controlli sugli evasori ci penseranno i Comuni che stanno alla canna del gas (dopo che è stata abolita la tassa dell'ICI). Tremonti, da bravo professore, li premia pure con un 30% in più del gettito statale se scoprono gli evasori. Del federalismo fiscale per ora si blatera e basta. Di certo si sa che i Comuni (che hanno invece già un'autonomia tributaria) hanno fatto poco e niente per scoprire gli evasori e pare che molti di loro non intendano investire in questa direzione. Gli organi di controllo, si sa, costano.
Oltretutto, le vere indagini, quelle sulle imprese, le possono fare solo l'Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza.
Quindi, invece di lavorare sulla tracciabilità dei flussi e sulle misure che Visco aveva introdotto e che l'illuminato Tremonti si è affrettato ad abolire (l'obbligo ad es. degli elenchi clienti e fornitori; i limiti ai pagamenti in contanti), ci troviamo che per fare cassa Giulio si inventa un nuovo condono, il c.d. scudo fiscale per il rientro dei capitali dall’estero.
Meno male che disse. "Io non sono il condonatore. Sì, mi sono inventato la sanatoria dell'IVA, ma adesso basta. Mai più condoni!”.
A quando l'indulgenza plenaria per gli sfigati che pagano le tasse perché non possono fare altrimenti ?
Tremonti, considerato un grande scienziato della finanza dai fan, si arrende. Anche lui non sa come contrastare l'evasione, il federalismo fiscale non risolve il problema per sua stessa ammissione e allora vai con un nuovo condono, che manda alle ortiche il lavoro iniziato da Visco sulle tracciabilità dei flussi commerciali e finanziari.
Draghi snocciola cifre da paura: l'economia irregolare si attesterebbe sui 230 miliardi di euro, oltre il 15 per cento del Pil. Chi se ne frega ? A coloro che pagano le tasse (volenti o dolenti) importa moltissimo perché gli “accresce l’onere imposto", senza contare che un'economia irregolare diminuisce la competitività delle imprese e che, last but not least, ci sarebbe anche un problemino di iniquità sociale passato di moda.
Nessuno però ha la ricetta per risolvere i problemi, tranne lui, lo scienziato Tremonti.
A fare i controlli sugli evasori ci penseranno i Comuni che stanno alla canna del gas (dopo che è stata abolita la tassa dell'ICI). Tremonti, da bravo professore, li premia pure con un 30% in più del gettito statale se scoprono gli evasori. Del federalismo fiscale per ora si blatera e basta. Di certo si sa che i Comuni (che hanno invece già un'autonomia tributaria) hanno fatto poco e niente per scoprire gli evasori e pare che molti di loro non intendano investire in questa direzione. Gli organi di controllo, si sa, costano.
Oltretutto, le vere indagini, quelle sulle imprese, le possono fare solo l'Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza.
Quindi, invece di lavorare sulla tracciabilità dei flussi e sulle misure che Visco aveva introdotto e che l'illuminato Tremonti si è affrettato ad abolire (l'obbligo ad es. degli elenchi clienti e fornitori; i limiti ai pagamenti in contanti), ci troviamo che per fare cassa Giulio si inventa un nuovo condono, il c.d. scudo fiscale per il rientro dei capitali dall’estero.
Meno male che disse. "Io non sono il condonatore. Sì, mi sono inventato la sanatoria dell'IVA, ma adesso basta. Mai più condoni!”.
A quando l'indulgenza plenaria per gli sfigati che pagano le tasse perché non possono fare altrimenti ?
martedì 14 luglio 2009
Pagodismo ad Ostia
... se ogni memoria venisse cancellata e fra duemila anni gli archeologi riportassero alla luce le rovine del centro abitato, questo sarebbe il nome che darebbero alla nostra cultura: la Civiltà delle Pagode. Con riferimento non alla Palazzina Cinese, ... ma piuttosto ai gazebo in forma di pagoda bianca che popolano ogni angolo della Città. Oltretutto, essendo di plastica, la pagoda è difficilmente biodegradabile, e le future generazioni di archeologi avranno ogni comodo di studiare il pagodismo in tutti i suoi risvolti più interessanti. (R. Alajmo)
Le pagode hanno invaso tutto il pontile di Ostia. Un orrore. I pochi spazi pubblici sono in mano a mercenari della non cultura e del profitto.
lunedì 13 luglio 2009
PD: partito è Partito ... per andare Dove ?
Più che Partito mi pare Disperso. Oggi non si parla d'altro che di lui. Di Beppe Grillo e della sua candidatura da quarto incomodo. Leggo i commenti più disparati nelle fila del PD. Varrebbe la pena di riflettere. Come dice lo slogan di una pubblicità del PD che campeggia ovunque: "Non agitati, ma mescolati". A me paiono agitatissimi.
A prescindere dalla splendida "uscita" di Grillo, grande comunicatore (cosa che il PD non sa fare) il problema rimane ed è che il PD è un partito di compromessi (anche poco puliti. Che sconcezza che parlino di questione morale nel PD solo a proposito dello strupratore del circolo) fra idee diverse e contrastanti. Da una parte vuole essere il partito di massa, neo-socialdemocratico alla D'Alema. Dall'altra il modello all'americana di Veltroni. In mezzo, il modello ulivista maggioritario dell'eredità prodiana. Insomma, inclusivo ed esclusivo allo stesso tempo, il c.d. "ma anche". Persino uno stupido capisce che l'acqua e l'olio non si mischiano. Sono giorni che assistiamo a tafferugli pietosi fra i leader candidati, che se le danno di santa ragione e il conflitto è tutto centrato sulle persone e non sui contenuti. Sfido chiunque a ricordarsi oltre ai nomi qualcos'altro.
Personalmente, come moltissimi, ci piacerebbe sapere una volta per tutte come intende fare opposizione il PD alla maggioranza al governo, che dice poche cose e chiarissime per il populino. Vorremmo anche sapere se il PD la smette di scimmiottare il centro destra, perché gli riesce malissimo. Vorremmo anche ascoltare qualcosa oltre gli slogan, vetero-comunisti all'occorrenza, senza sostanza. Vorremmo vedere anche quale classe dirigente giovane sta tirando su, visto che le "facce" sono sempre le stesse. Vorremmo anche sapere perché la stragrande maggioranza dei circoli (svuotatesi nel frattempo) sono condotti da gente oltre i 50 anni, spesso in pensione o fancazzisti e i pochi giovani o sono già vecchi dentro o sono scazzati.
Un leader di partito deve essere sicuramente leggittimato e autorevole. Così come sarebbe anche ora che i militanti fossero realmente ascoltati e i dirigenti realmente rappresentativi !
Anche chi non prenderebbe mai la tessera del PD si aspetta comunque che il secondo partito italiano (forse non per molto ancora, visto l'andazzo) faccia una opposizione seria, degna di un partito realmente democratico. Il resto sono solo chiacchere ... senza distintivo.
A prescindere dalla splendida "uscita" di Grillo, grande comunicatore (cosa che il PD non sa fare) il problema rimane ed è che il PD è un partito di compromessi (anche poco puliti. Che sconcezza che parlino di questione morale nel PD solo a proposito dello strupratore del circolo) fra idee diverse e contrastanti. Da una parte vuole essere il partito di massa, neo-socialdemocratico alla D'Alema. Dall'altra il modello all'americana di Veltroni. In mezzo, il modello ulivista maggioritario dell'eredità prodiana. Insomma, inclusivo ed esclusivo allo stesso tempo, il c.d. "ma anche". Persino uno stupido capisce che l'acqua e l'olio non si mischiano. Sono giorni che assistiamo a tafferugli pietosi fra i leader candidati, che se le danno di santa ragione e il conflitto è tutto centrato sulle persone e non sui contenuti. Sfido chiunque a ricordarsi oltre ai nomi qualcos'altro.
Personalmente, come moltissimi, ci piacerebbe sapere una volta per tutte come intende fare opposizione il PD alla maggioranza al governo, che dice poche cose e chiarissime per il populino. Vorremmo anche sapere se il PD la smette di scimmiottare il centro destra, perché gli riesce malissimo. Vorremmo anche ascoltare qualcosa oltre gli slogan, vetero-comunisti all'occorrenza, senza sostanza. Vorremmo vedere anche quale classe dirigente giovane sta tirando su, visto che le "facce" sono sempre le stesse. Vorremmo anche sapere perché la stragrande maggioranza dei circoli (svuotatesi nel frattempo) sono condotti da gente oltre i 50 anni, spesso in pensione o fancazzisti e i pochi giovani o sono già vecchi dentro o sono scazzati.
Un leader di partito deve essere sicuramente leggittimato e autorevole. Così come sarebbe anche ora che i militanti fossero realmente ascoltati e i dirigenti realmente rappresentativi !
Anche chi non prenderebbe mai la tessera del PD si aspetta comunque che il secondo partito italiano (forse non per molto ancora, visto l'andazzo) faccia una opposizione seria, degna di un partito realmente democratico. Il resto sono solo chiacchere ... senza distintivo.
venerdì 10 luglio 2009
Denuncia di un fatto gravissimo accaduto ad Ostia stamani
Questa mattina alle ore 11.10 mi sono recata presso il Polo Natatorio di Ostia dove si teneva l'inaugurazione da parte del Sindaco e delle autorità. Compiuti circa 20 metri, dall'auto parcheggiata, con il cartello recante la scritta "STO POLO E' 'NA FICATA NE VOLEMO NARTRO UGUAGLIO", sono stata fermata da 3 persone in borghese che si sono dichiarate della Polizia di Stato. Con tono aggressivo mi è stato detto di togliere immediatamente il cartello e di fornire le mie generalità. Ho consegnato un documento identificativo chiedendo di cosa fossi accusata. Mi è stato imputato il reato di manifestazione non autorizzata. Ho spiegato che non manifestavo, visto che ero da sola e con un cartello non offensivo. Sono stata spintonata e strattonata al braccio e mi è stato tolto violentemente il cartello che si è spezzato. Il responsabile dell'ordine pubblico ha urlato di caricarmi in macchina e di portarmi immediatamente al Commissariato che "me ne avrebbe fatte vedere delle belle. Così se divertimo". Ovviamente la situazione ha attirato diverse persone anche a seguito del malore che mi ha colto.
Contemporaneamente sono state identificate senza motivo altre persone, di cui una si è sentita male e ancora adesso si trova in ospedale. Giunta l'ambulanza, chiamata dalla Polizia, il responsabile dell'ordine pubblico ha intimato in modo perentorio al barelliere di condurci direttamente in Questura in quanto la decisione spettava a lui. Al rifiuto dell'operatore sanitario sono stata condotta al pronto soccorso dell'ospedale Grassi e, una volta dimessa, accompagnata al Commissariato di Ostia, dove sono stata denunciata d'ufficio per manifestazione non autorizzata.
Ribadisco che ero da sola, che non contestavo, che il mio cartello non aveva scritte offensive o denigratorie e che nei miei confronti la Polizia di Stato ha avuto comportamenti aggressivi, fuori luogo e intimidatori, accusandomi tra l'altro di un reato che non ho commesso.
Contemporaneamente sono state identificate senza motivo altre persone, di cui una si è sentita male e ancora adesso si trova in ospedale. Giunta l'ambulanza, chiamata dalla Polizia, il responsabile dell'ordine pubblico ha intimato in modo perentorio al barelliere di condurci direttamente in Questura in quanto la decisione spettava a lui. Al rifiuto dell'operatore sanitario sono stata condotta al pronto soccorso dell'ospedale Grassi e, una volta dimessa, accompagnata al Commissariato di Ostia, dove sono stata denunciata d'ufficio per manifestazione non autorizzata.
Ribadisco che ero da sola, che non contestavo, che il mio cartello non aveva scritte offensive o denigratorie e che nei miei confronti la Polizia di Stato ha avuto comportamenti aggressivi, fuori luogo e intimidatori, accusandomi tra l'altro di un reato che non ho commesso.
mercoledì 8 luglio 2009
Dissentire è vietato
In questo Paese non si può dissentire. Appena ci provi ti tacciano di essere un contestatore o un terrorista. L’altro giorno ci è stato impedito di entrare in Municipio ad una conferenza stampa pubblica perché non graditi. La destra al potere non ammette il dissenso, in qualunque epoca. E dire che si tratta di una generazione nata nel periodo del boom economico, persone che dovrebbero aver studiato. Invece l’ignoranza dilaga. Non solo non conoscono la Costituzione e la Storia, ma nemmeno l’etimologia e molto spesso la lingua italiana.
Negli anni 70 l’Italia ha sfornato un quantità industriale di militanti che oggi vengono chiamati terroristi. I terroristi hanno come unico scopo quello di causare delle stragi e seminare terrore a casaccio. Il primo atto terroristico ci fu nel 1937 a Guernica. In Italia il terrorismo fu solo quello di Stato. I rivoluzionari poi sono tutta un’altra faccenda e non vanno confusi con gli scalmanati, i ribelli o i clandestini. Il rivoluzionario nasce dal basso, senza mediazione, acquisisce nel tempo una “specializzazione pubblica” contro tutti i poteri costituiti e senza obiettivi estremistici. La repressione dei rivoluzionari negli anni '70 fu addirittura superiore, in termini di detenzione, a quella dei prigionieri del ventennio fascista.
Oggi i militanti si contano sul palmo di una mano, di rivoluzionari anche, di contestatori alcuni e di dissenzienti molti … ma dissentire, in questo Paese, pare che non sia più un diritto.
Nervetti deboli questi nuovi satrapi !
sabato 4 luglio 2009
Licio Gelli, V.2
Oggi pomeriggio, Sabato 4 luglio, la Polizia di Ostia ha reso ‘edotti’ due Cittadini, che hanno partecipato alla manifestazione contro Licio Gelli, che nei loro confronti sarà trasmesso d'ufficio all’Autorità Giudiziaria apposita informativa di reato. Il reato commesso sarebbe quello di esser stati i promotori di una riunione in luogo pubblico senza aver dato avviso, almeno tre giorni prima, al Questore.
I fatti.
La manifestazione è terminata intorno alle ore 19:00 davanti alla sede del XIII Municipio con lo scioglimento del presidio delle forze dell’ordine. Tre di noi si sono incamminati per raggiungere le proprie auto, ma sono stati bloccati su Via Quinto Aurelio Simmaco, all’angolo con Via dei Pallottini, dalla Polizia di Stato e invitati a non passare. Alla richiesta del perché di tale impedimento, mentre altre persone transitavano tranquillamente in entrambi i sensi per Via dei Pallottini, la risposta è stata ‘ordine di servizio’. Durante lo scambio dialettico con gli agenti, sono arrivati altri 6 Cittadini, che avevano partecipato alla manifestazione, e anche a loro è stato impedito di passare. Poiché era chiaro che tale impedimento veniva mantenuto solo per i partecipanti alla manifestazione, si è deciso di attendere sul posto la riapertura di Via dei Pallottini. Questo è durato per due ore. Alcuni di noi sono stati identificati, mentre alcuni agenti della Polizia di Stato hanno tenuto nei confronti dei Cittadini un comportamento inappropriato, rifiutandosi perfino di esibire il proprio tesserino identificativo.
I nomi dei Cittadini ? Paula de Jesus e Andrea Schiavone. Due dei "soliti noti".
Gelli e Piscolla: doppia "L", due volte libertà
Oggi, la polizia è venuta a casa mia per comunicarmi che sono stata denunciata d’ufficio perché avrei manifestato senza autorizzazione e ho dovuto eleggere domicilio per le notificazioni di legge relative al procedimento penale. Non è questa la sede per un dibattito processuale che stabilisca come siano andati i fatti. Se ci sarà lo farò nelle sedi opportune. Però voglio fare alcune considerazioni a più ampio respiro. Ieri sera ho assistito al dibattito alla festa dell’Unità di Ostia Antica con David Sassoli, Alessandro Fulloni e Paolo Pau sul problema dell’informazione e della libertà in questo Paese. Erano presenti diversi giornalisti locali. Senza fare il nome dell’ambasciatore (che non porta pena), mi è stato riferito che il direttore di una nota televisione locale ha chiesto di intercedere nei miei confronti perché non ha gradito i miei comportamenti. Ecco, nella stessa serata in cui si parla dello stato dell'informazione in Italia, della sua concentrazione in poche mani e del tentativo dei poteri forti di chiudere le voci libere, fuori dal coro, del fatto che la mancanza di informazione ha a che fare direttamente con la democrazia e la libertà d'espressione, della chiusura delle testate indipendenti dal potere e dalle sue direttive, della preoccupazione di un ritorno al fascismo ... ecco nello stesso preciso momento un direttore, sul cui operato, in occasione della contestazione del premio a Licio Gelli, ho fatto un esposto all’ordine dei Giornalisti, invece di rispondere alla mia mail o di telefonarmi (come ha fatto con altri), manda, come nella più antica tradizione borbonica, un emissario, non perché io possa esercitare un mio diritto e lui un suo dovere, previsto dalla categoria alla quale appartiene, ma per chiedermi di fare un passo indietro.
Questa è la mediocrità di questo misero Municipio.
Oggi, con chiaro intento intimidatorio, mi si ripete "d'ufficio"che devo stare tranquilla, guarda caso alla vigilia dell'inaugurazione del Polo Natatorio di Ostia e non solo.
Questa si chiama prepotenza, che spesso sfocia in repressione e qualche volta anche in galera.
Diceva Benjamin Disraeli che con la giustificazione della necessità si compiono i delitti più spaventosi e, aggiungo io … si alzano i toni anche degli innocenti.
Questa è la mediocrità di questo misero Municipio.
Oggi, con chiaro intento intimidatorio, mi si ripete "d'ufficio"che devo stare tranquilla, guarda caso alla vigilia dell'inaugurazione del Polo Natatorio di Ostia e non solo.
Questa si chiama prepotenza, che spesso sfocia in repressione e qualche volta anche in galera.
Diceva Benjamin Disraeli che con la giustificazione della necessità si compiono i delitti più spaventosi e, aggiungo io … si alzano i toni anche degli innocenti.