(per il Quotidiano del Litorale)
Al
Village non è buona la prima. L’inaugurazione del 21 marzo 2016 era saltata
ufficialmente per “mancanza di documenti”. Il Municipio X, commissariato per
Mafia e dunque guidato da una Commissione Prefettizia, aveva infatti preso atto
che la procedura di assegnazione del Village, nata sotto Alfonso Sabella (ex
Assessore alla Legalità e ai Beni Confiscati alla Mafia sotto la Giunta Marino
e dal 29 aprile 2015 all'8 settembre 2015 anche Delegato all'esercizio
sostitutivo delle funzioni amministrative di Presidente del Municipio Roma X) non era regolare. E chissà se sarà buona la
seconda. La Sindaca Raggi non si vede e qualcuno dice che nemmeno abbia
risposto formalmente all’invito da parte del Prefetto Domenico Vulpiani. Zingaretti
invece ha un’agenda fitta di impegni istituzionali, ma ha promesso che farà di
tutto per passare e prendersi almeno un caffè. Sono invece attesi per le ore 18
i pezzi da novanta di Guardia di Finanza, Carabinieri, Capitaneria di Porto,
Polizia di Stato e ovviamente il Prefetto del Municipio X.
Mentre fervono i preparativi, Roberto Battaglia, che dal 5 dicembre 2016, gestisce
i 5 forni sequestrati dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Roma
al clan Fasciani, si lascia intervistare. “Riapriamo a stagione avviata perché
ci sono stati dei grossi problemi. Quest’inverno ci sono stati dei furti e
delle devastazioni all’interno delle strutture. Abbiamo voluto rimettere tutto a posto, anche
perché la società che l’aveva in gestione, l’Hesperia srl, ha ceduto le quote a
dei nuovi soci, degli imprenditori del settore alimentare. Abbiamo dovuto
attendere che i nuovi soci venissero confermati dai custodi giudiziari. Quindi
ci sembrava giusto inaugurare nuovamente”.
Solo che di furti non se n’è avuta alcuna notizia in tutti questi mesi.
Sulla mancanza di documenti che aveva fatto saltare l’inaugurazione dello
scorso anno, Battaglia afferma “Per quanto riguarda il livello burocratico è
stato sistemato tutto. Le SCIA sono state rifatte, sono dunque nuove e sono state fatte con tutti i crismi.
La nuova società che ha preso il posto dell’Hesperia srl ha assunto già più di
20 persone a lavorare. Lo Stato ci tiene che gli imprenditori che prendono in
affitto dai custodi giudiziari queste attività le gestiscano bene e producano
possibilmente profitti”.
Sulla polemica degli abusi presenti al Village, Battaglia dice “E’ stato messo
tutto a posto dal Municipio, già nel 2016. I nuovi soci non hanno fatto altro
che prendere le nuove quote accertandosi che fosse tutto a posto e così è”. Strano,
perché a quanto ci risulta da fonte vicina al Municipio, il giudice delegato
Guglielmo Muntoni, che è una figura superiore a quella degli amministratori
giudiziari, Angelo Oliva e Simonetta Sebastiani, perché
preposto al controllo che tutto si svolga regolarmente, ha inviato poche
settimane fa una lettera di fuoco al Direttore del Municipio X, Arch. Cinzia
Esposito. Muntoni chiedeva al Municipio di dichiarare quali fossero gli abusi
da sanare per poter riaprire in serenità. I nuovi soci infatti non avrebbero
aperto senza avere la certezza che fosse tutto a posto. Ma di demolizioni e di ripristino
non si hanno notizie e tutto appare esattamente come era l’anno scorso. Così
come non risulta nemmeno che ci sia una nuova società, cosa che ovviamente non
poteva essere perché si sarebbe dovuto fare un nuovo procedimento di evidenza
pubblica, mentre ci risulta, da visura camerale, che nuove quote siano state
acquisite da nuovi soci, tra cui l’imprenditore Roberto Iannelli, per il 27%.
Il Village, essendo un bene sequestrato e poi confiscato provvisoriamente al
clan Fasciani, deve essere gestito perché se ne faccia un uso sociale e ancora
oggi non capiamo quale uso sociale ci sia stato l’anno scorso e quest’anno,
visto che Libera non si è mai vista. Battaglia però ci preannuncia che fra 20
giorni, quindi a stagione balneare ben avviata, ci sarà una conferenza stampa
per presentare un accordo stipulato tra il Village e Libera Campania. “Tutti i
prodotti provenienti dai beni confiscati alla camorra, pasta pomodori, pelati e
alimentari in genere, saranno utilizzati nella cucina del Village. Oggi quindi
presenteremo quello che siamo riusciti ad aprire, cioè il chiosco, il ristorante,
il bar e la pizzeria”.
“Battaglia posso chiederle una cortesia?” Può togliermi lo striscione
pubblicitario del Village che è stato messo dalla parte della Faber?” Battaglia
lo toglie e non ho il coraggio di dirgli che i lettini in riva al mare non sono
permessi.
sabato 17 giugno 2017
giovedì 15 giugno 2017
Faber Beach e l'Istituto Nautico Colonna: il giallo della concessione
Il 30 Aprile, il Quotidiano del
Litorale, si era occupato del giallo della concessione del Faber Beach (LINK )Il 1° Maggio infatti la Sindaca di Roma, Virginia Raggi, è venuta ad Ostia,
proprio al Faber Beach, ad inaugurare la stagione balneare. Il capogruppo del
M5S dichiarò: “Finalmente è stata fatta
chiarezza su questa vicenda e noi saremo con i
200 ragazzi dell’Istituto Nautico ‘De Pinedo Colonna’ e le loro famiglie
all’ex Faber Beach, spiaggia che oggi è tornata a disposizione della scuola
Marcantonio Colonna che ne possiede il legittimo utilizzo. Dalle verifiche che
la Commissione Straordinaria, guidata dal Prefetto Domenico Vulpiani, sta
svolgendo a tappeto su tutti gli impianti balneari di Ostia, è emerso infatti
che il Faber Beach fu dato dalla Capitaneria di Porto in uso all’Istituto
Nautico. C’è un documento datato 1984. Come sia finito poi nella gestione
dell’ex titolare al centro di vicende giudiziarie per i suoi legami con il clan
Fasciani è un affare ancora da chiarire. Ora invece grazie all’azione di
legalità voluta dal Municipio sarà proprio quella scuola a poter rientrare in
possesso dell’arenile”. E la Sindaca Raggi aveva aggiunto “Oggi, dopo 33 anni, l’Istituto Nautico ne ha
ripreso possesso…Comune e municipio si riappropriano di spazi che prima si
volevano gestire come cosa loro e invece sono cosa di tutti”.
Il giallo però si infittisce. L’atto dichiarato è del 1984, solo che LabUr ha rivelato, attraverso un esposto (LINK: http://www.labur.eu/varie/espostofaberbeach.pdf), l’esistenza di un D.P.C.M. del 21 Dicembre 1995, dove sono elencate le aree demaniali marittime escluse dalla delega alle Regioni, dove oggi il Comune di Roma non avrebbe alcuna titolarità. Tra queste l’arenile di 5.165mq assegnato al Ministero della Pubblica Istruzione. Dunque la spiaggia è molto più grande di quella restituita all’Istituto Nautico dal Prefetto Vulpiani e dalla Sindaca Raggi. L’area infatti va dall’ex stabilimento balneare ‘Le Lampare’ (ora Village) e ingloba la spiaggia libera c.d. Faber Beach e lo stabilimento ‘Aneme e Core’.
Se il D.P.C.M. del 1995 non l’hanno visto saremmo di fronte ad una negligenza, se ne erano a conoscenza saremmo di fronte ad una omissione di vigilanza.
La cosa davvero singolare è che il Direttore del Municipio X Commissariato per Mafia, Arch. Cinzia Esposito, il 30 Aprile 2015, con determinazione dirigenziale n.808, autorizzava al curatore fallimentare, l’Avv. Lorenza Dolfini, l’affidamento in gestione della spiaggia libera c.d. Faber Beach sostenendo di esserne il concessionario. Ciò sarebbe grave perché innanzitutto non è in concessione al Comune di Roma bensì al Ministero della Pubblica Istruzione e secondo perché il Comune di Roma, ad oggi, non ha nessuna spiaggia in concessione. Dunque, la scoperta da parte della Commissione Prefettizia che una parte di arenile sia dell’Istituto Nautico, per fini istituzionali, avviene due anni dopo senza che l’Arch. Esposito abbia annullato la determina dirigenziale n.808. Le cose si complicano se poi si prende in esame l’arenile che prende il nome di ‘Aneme e Core’, dato da più di 10 anni in concessione a ‘Le Repubbliche Marinare srl’, spiaggia di recente coinvolta nel sequestro del Porto di Ostia e finito quindi sotto amministrazione giudiziaria. Come è stato possibile creare la concessione ‘Aneme e Core’?
E’ inquietante che nessuno, né la Regione Lazio, né la Commissione Straordinaria Prefettizia, né la Procura, né il Tribunale fallimentare, né il Comune di Roma, né la Capitaneria di Porto, né le Amministrazioni Giudiziarie, si siano accorti che quell’area è del Ministero della Pubblica Istruzione; Inoltre, perché il Ministero non l’ha mai rivendicato in 22 anni o non risulta che abbia rinunciato ad una grossa fetta di arenile? C’è qualche documento pubblico non reso pubblico?
L’arenile in questione è sottoposto a provvedimenti giudiziari che sarebbero dunque falsati se l’atto di provenienza risultasse non veritiero.
Ci auguriamo che questa nuova visita della Sindaca Virginia Raggi dopodomani, a poco più di un mese dall’apertura della stagione balneare, sia l’occasione per chiarire ciò che così chiaro non appare. Anche perché, dopo l’inaugurazione, non si è capito dove sono finiti i ragazzi dell’Istituto Nautico. Il giallo si infittisce.
Il giallo però si infittisce. L’atto dichiarato è del 1984, solo che LabUr ha rivelato, attraverso un esposto (LINK: http://www.labur.eu/varie/espostofaberbeach.pdf), l’esistenza di un D.P.C.M. del 21 Dicembre 1995, dove sono elencate le aree demaniali marittime escluse dalla delega alle Regioni, dove oggi il Comune di Roma non avrebbe alcuna titolarità. Tra queste l’arenile di 5.165mq assegnato al Ministero della Pubblica Istruzione. Dunque la spiaggia è molto più grande di quella restituita all’Istituto Nautico dal Prefetto Vulpiani e dalla Sindaca Raggi. L’area infatti va dall’ex stabilimento balneare ‘Le Lampare’ (ora Village) e ingloba la spiaggia libera c.d. Faber Beach e lo stabilimento ‘Aneme e Core’.
Se il D.P.C.M. del 1995 non l’hanno visto saremmo di fronte ad una negligenza, se ne erano a conoscenza saremmo di fronte ad una omissione di vigilanza.
La cosa davvero singolare è che il Direttore del Municipio X Commissariato per Mafia, Arch. Cinzia Esposito, il 30 Aprile 2015, con determinazione dirigenziale n.808, autorizzava al curatore fallimentare, l’Avv. Lorenza Dolfini, l’affidamento in gestione della spiaggia libera c.d. Faber Beach sostenendo di esserne il concessionario. Ciò sarebbe grave perché innanzitutto non è in concessione al Comune di Roma bensì al Ministero della Pubblica Istruzione e secondo perché il Comune di Roma, ad oggi, non ha nessuna spiaggia in concessione. Dunque, la scoperta da parte della Commissione Prefettizia che una parte di arenile sia dell’Istituto Nautico, per fini istituzionali, avviene due anni dopo senza che l’Arch. Esposito abbia annullato la determina dirigenziale n.808. Le cose si complicano se poi si prende in esame l’arenile che prende il nome di ‘Aneme e Core’, dato da più di 10 anni in concessione a ‘Le Repubbliche Marinare srl’, spiaggia di recente coinvolta nel sequestro del Porto di Ostia e finito quindi sotto amministrazione giudiziaria. Come è stato possibile creare la concessione ‘Aneme e Core’?
E’ inquietante che nessuno, né la Regione Lazio, né la Commissione Straordinaria Prefettizia, né la Procura, né il Tribunale fallimentare, né il Comune di Roma, né la Capitaneria di Porto, né le Amministrazioni Giudiziarie, si siano accorti che quell’area è del Ministero della Pubblica Istruzione; Inoltre, perché il Ministero non l’ha mai rivendicato in 22 anni o non risulta che abbia rinunciato ad una grossa fetta di arenile? C’è qualche documento pubblico non reso pubblico?
L’arenile in questione è sottoposto a provvedimenti giudiziari che sarebbero dunque falsati se l’atto di provenienza risultasse non veritiero.
Ci auguriamo che questa nuova visita della Sindaca Virginia Raggi dopodomani, a poco più di un mese dall’apertura della stagione balneare, sia l’occasione per chiarire ciò che così chiaro non appare. Anche perché, dopo l’inaugurazione, non si è capito dove sono finiti i ragazzi dell’Istituto Nautico. Il giallo si infittisce.
giovedì 8 giugno 2017
Commissione Parlamentare d'Inchiesta: il ventriloquo Massimo Bartoli
(per Il Quotidiano del Litorale)
Il 14 febbraio 2017, in Commissione Parlamentare di inchiesta su sicurezza e degrado delle città della Camera dei Deputati è stato audito il Prefetto Domenico Vulpiani e il Direttore del Municipio X, Arch. Cinzia Esposito. Per l’ennesima volta, di fronte ad audizioni con i vertici delle Istituzioni, si è potuto apprezzare l’esilarante spettacolo di Vockfeller, un pupazzo animato dal vetriloquo Massimo Bartoli, Presidente e Amministratore Delegato di Risorse per Roma, ex tesoriere della Lista Civica Marino e membro del comitato elettorale del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, finito alla cronache per il suo mega stipendio di 215mila euro l’anno.
Non vogliamo essere offensivi nei confronti del Prefetto Dott. Domenico Vulpiani, che ha una lunga e luminosa carriera alle spalle, ma è evidente, sia nel video del 14 febbraio scorso sia leggendo il documento stenografato, che Vulpiani legge delle slide preparate da Risorse per Roma inanellando una serie di ‘castronerie’ che non vengono corrette nemmeno dalla Esposito, né dalla delegata al Litorale del M5S, Giuliana di Pillo, né dalla Sindaca Virginia Raggi e/o dal suo staff che le hanno visionate prima. Ed è grave che certe affermazioni vengano avvallate dal Prefetto dopo oltre due anni di permanenza nel Municipio X, commissariato per Mafia, perché dimostrano che Vulpiani il territorio non lo conosce.
Alcune sono delle vere e proprie chicche esilaranti, altre sono affermazioni fantasiose e anche gravi e ci domandiamo quale sia l’interesse di lasciare agli atti fatti mai accaduti e delle non verità, provando a dare una risposta.
Sorridiamo quando Vulpiani afferma che i quartieri del Municipio X sarebbero solo 10, quando invece sono di più, che prendiamo come un errore di battitura letto acriticamente. Sorridiamo un po’ meno quando afferma che il quartiere “Infernetto è stato fatto in una zona che era destinata all’esondazione del Tevere” nonostante disti dal biondo fiume 5 km e non sia nemmeno a rischio R4, un quartiere definito interamente “abusivo” e “condonato” o ancora da condonare. Questa sciocchezza è la medesima che Risorse per Roma aveva messo in bocca all’ex Assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo. Seguono amenità tipo “Ostia dista dall’aeroporto di Fiumicino a 3 minuti”. Vulpiani non specifica con che mezzo di locomozione. Un aereo di linea impiega 3 minuti solo per rollare e decollare dall’aeroporto, per cui immaginiamo che il calcolo sia stato fato con un F104 in partenza non da Ostia, ma da Pratica di Mare. Così come la ‘sparata’ sull’assenza di biciclette nel Municipio X. Secondo Vulpiani ce ne sono poche in giro perché le rubano e non perché non esistano piste ciclabili interconnesse e nemmeno marciapiedi nella maggior parte dei quartieri dell’entroterra o buche che mettono in pericolo la vita di un ciclista. Ma poi si piange quando afferma che “la rotonda di Ostia e il pontile sono abusivi, ma essendo opere pubbliche rimangono lì”. Bastava collegarsi al sito del Comune di Roma per leggere la storia del Pontile di Ostia, mentre per quanto riguarda la Rotonda, più propriamente “la fontana dello zodiaco”, è tutelato dalla Soprintendenza ai beni culturali e siamo certi che il grande progettista Pierluigi Nervi si stia rivoltando nella tomba. Come possono essere abusivi dei beni tutelati? Ci auguriamo che nella prossima udienza non dovremo sentire che anche le insule negli scavi di Ostia Antica sono abusive.
Vulpiani, ex capo della Digos di Roma, nominato Prefetto di un Municipio Commissariato per mafia, sostiene addirittura fatti criminosi mai accaduti durante il Commissariamento: una sparatoria vicino al Porto Turistico e l'incendio di un bar in piazza dei Ravennati “perché c'erano due telecamere che un privato aveva messo per vigilare sul locale, ma gli hanno bruciato tutto il bar”, tranne le telecamere ovviamente. Non ci risulta né la sparatoria al Porto, né che un bar in Piazza dei Ravennati sia mai andato a fuoco. Perché dunque sostenere simili fatti criminali senza fare nemmeno nomi e cognomi e presentarne un elenco senza che ci sia nemmeno l’accusa da parte di un PM che siano atti mafiosi?
Il 14 febbraio 2017, in Commissione Parlamentare di inchiesta su sicurezza e degrado delle città della Camera dei Deputati è stato audito il Prefetto Domenico Vulpiani e il Direttore del Municipio X, Arch. Cinzia Esposito. Per l’ennesima volta, di fronte ad audizioni con i vertici delle Istituzioni, si è potuto apprezzare l’esilarante spettacolo di Vockfeller, un pupazzo animato dal vetriloquo Massimo Bartoli, Presidente e Amministratore Delegato di Risorse per Roma, ex tesoriere della Lista Civica Marino e membro del comitato elettorale del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, finito alla cronache per il suo mega stipendio di 215mila euro l’anno.
Non vogliamo essere offensivi nei confronti del Prefetto Dott. Domenico Vulpiani, che ha una lunga e luminosa carriera alle spalle, ma è evidente, sia nel video del 14 febbraio scorso sia leggendo il documento stenografato, che Vulpiani legge delle slide preparate da Risorse per Roma inanellando una serie di ‘castronerie’ che non vengono corrette nemmeno dalla Esposito, né dalla delegata al Litorale del M5S, Giuliana di Pillo, né dalla Sindaca Virginia Raggi e/o dal suo staff che le hanno visionate prima. Ed è grave che certe affermazioni vengano avvallate dal Prefetto dopo oltre due anni di permanenza nel Municipio X, commissariato per Mafia, perché dimostrano che Vulpiani il territorio non lo conosce.
Alcune sono delle vere e proprie chicche esilaranti, altre sono affermazioni fantasiose e anche gravi e ci domandiamo quale sia l’interesse di lasciare agli atti fatti mai accaduti e delle non verità, provando a dare una risposta.
Sorridiamo quando Vulpiani afferma che i quartieri del Municipio X sarebbero solo 10, quando invece sono di più, che prendiamo come un errore di battitura letto acriticamente. Sorridiamo un po’ meno quando afferma che il quartiere “Infernetto è stato fatto in una zona che era destinata all’esondazione del Tevere” nonostante disti dal biondo fiume 5 km e non sia nemmeno a rischio R4, un quartiere definito interamente “abusivo” e “condonato” o ancora da condonare. Questa sciocchezza è la medesima che Risorse per Roma aveva messo in bocca all’ex Assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo. Seguono amenità tipo “Ostia dista dall’aeroporto di Fiumicino a 3 minuti”. Vulpiani non specifica con che mezzo di locomozione. Un aereo di linea impiega 3 minuti solo per rollare e decollare dall’aeroporto, per cui immaginiamo che il calcolo sia stato fato con un F104 in partenza non da Ostia, ma da Pratica di Mare. Così come la ‘sparata’ sull’assenza di biciclette nel Municipio X. Secondo Vulpiani ce ne sono poche in giro perché le rubano e non perché non esistano piste ciclabili interconnesse e nemmeno marciapiedi nella maggior parte dei quartieri dell’entroterra o buche che mettono in pericolo la vita di un ciclista. Ma poi si piange quando afferma che “la rotonda di Ostia e il pontile sono abusivi, ma essendo opere pubbliche rimangono lì”. Bastava collegarsi al sito del Comune di Roma per leggere la storia del Pontile di Ostia, mentre per quanto riguarda la Rotonda, più propriamente “la fontana dello zodiaco”, è tutelato dalla Soprintendenza ai beni culturali e siamo certi che il grande progettista Pierluigi Nervi si stia rivoltando nella tomba. Come possono essere abusivi dei beni tutelati? Ci auguriamo che nella prossima udienza non dovremo sentire che anche le insule negli scavi di Ostia Antica sono abusive.
Vulpiani, ex capo della Digos di Roma, nominato Prefetto di un Municipio Commissariato per mafia, sostiene addirittura fatti criminosi mai accaduti durante il Commissariamento: una sparatoria vicino al Porto Turistico e l'incendio di un bar in piazza dei Ravennati “perché c'erano due telecamere che un privato aveva messo per vigilare sul locale, ma gli hanno bruciato tutto il bar”, tranne le telecamere ovviamente. Non ci risulta né la sparatoria al Porto, né che un bar in Piazza dei Ravennati sia mai andato a fuoco. Perché dunque sostenere simili fatti criminali senza fare nemmeno nomi e cognomi e presentarne un elenco senza che ci sia nemmeno l’accusa da parte di un PM che siano atti mafiosi?
Le slide di Risorse per Roma passano poi in rassegna la
‘ciccia’, cioè quello che veramente conta: le spiagge, la loro vera ossessione.
Guardando il video o leggendo il documento stenografato, si comprende che Vockfeller
afferma cose davvero straordinarie: si fa bello di cose fatte da altri
(innominati, in particolare LabUr per le denunce/esposti presentati) affermando
che siano farina del loro sacco. Prendiamo ad esempio il caso di Maresole,
verso il quale la terna prefettizia porta avanti da due anni un’operazione che
sarebbe da definire di accanimento terapeutico, per poi rendersi conto, solo dopo
l’esposto di LabUr, che non essendo una
impresa turistica balneare (esattamente come il Porto Turistico) non era di sua
competenza ma della Regione, per cui il Direttore del Municipio X solo pochi
giorni fa ha inviato tutta la documentazione proprio in Regione Lazio, alla
quale avrebbero potuto chiedere chiarimenti da 2 anni a questa parte.
Vockfeller il 14 febbraio è già a conoscenza della delibera dell’ANAC, ma non
ne fa mai cenno. Nonostante ciò afferma in Commissione parlamentare di
inchiesta su sicurezza e degrado delle città della Camera di voler abbattere i
chioschi delle spiagge libere attrezzate, come chiede Risorse per Roma.
Addirittura dice “le nostra spiagge”. Peccato che non siano le loro e che su quelle
spiagge il Comune non abbia mai pagato le concessioni da almeno 10 anni. Arriva
addirittura a sostenere invece che al Village è tutto a posto, chiuso da oltre
un mese, dove è stato presentato un esposto su presunti abusi edilizi, motivo
per cui avrebbero dovuto far decadere la concessione proprio sulla spiaggia che
più di ogni altra doveva essere attenzionata, visto che è appartenuta al clan
Fasciani. Ultimamente addirittura il Village gode di privilegi inaccettabili. Chiudono
tutte e due gli occhi sulla movimentazione della sabbia da mare a terra. Vockfeller
e la Esposito, dopo più di due anni non sanno una cosa lapalissiana e cioè che al
Comune di Roma non competono le spiagge che non abbiano una destinazione d’uso
turistico balneare, nonostante gli scienziati ingaggiati, come ad esempio
Nicola De Bernardini, fortemente voluto dal Prefetto, e che si è candidato al
Comune di Grottaferrata in una lista collegata al PD. Mentre continua l’ossessione a senso unico dei
controlli sugli arenili del Lungomare, come se l’entroterra non esistesse,
l’ANAC, che aveva ricevuto un esposto in copia anche a Vockfeller, gli scrive
ad ottobre 2016, sostenendo tra l’altro che c’è una forte corruzione sul bando delle
spiagge libere per il triennio 2014-2015-2016 per cui il Prefetto è costretto
ad annullare il bando precedente, ma in Commissione a febbraio 2017 se ne fa
vanto come se fosse una sua scoperta, quando invece addirittura si era rifiutato
di fornire la documentazione che l’ANAC gli aveva richiesto e addirittura si era
opposto alla delibera dell’ANAC, ma questo in Commissione non lo dice. Quando
l’ANAC delibera sulla base dell’esposto di LabUr, fa finta di niente perché
quello che Vokfeller e Risorse per Roma vogliono continuare a sostenere è che
le spiagge sono le loro e dunque possono fare quello che gli pare, anche
cancellare il corpo del reato, dunque un auto danno erariale, demolendo i
chioschi delle spiagge libere attrezzate.
Non possiamo credere che un uomo dello Stato, un dipendente del Ministero degli Interni, abbia operato in un Municipio Commissariato per Mafia come se fosse un normale dipendente del Comune di Roma, insomma un mini-sindaco, e non sia riuscito in due anni fare una sola indagine, una sola denuncia nei confronti di chi ha commesso errori gravi nelle precedenti amministrazioni e invece si occupi di cose su cui non ha giurisdizione, come ad esempio Capocotta, che dipende dal Comune di Roma, ma dice di aver fatto ‘pulizie di primavera’ mandando via due dipendenti. In realtà uno è andato via in forma volontaria, l’altro è responsabile delle concessioni edilizie del Municipio X presso il dipartimento di Urbanistica. Nel frattempo la terna prefettizia ha collezionato decine di ricorsi, in parte persi, in parte vinti e molti ancora pendenti, che fanno bella mostra in una fotogrammetria nel suo ufficio tra rettangoli e bandierine.
In conclusione ci sentiamo di affermare, perché appare chiaro in Commissione alla Camera (così come era stato in Commissione Antimafia dove aveva tenuto un intervento fotocopia) che l’unica cosa che conti è il PUA, il Piano Utilizzazione degli Arenili. Per raggiungere gli obiettivi di Bartoli (Presidente di Risorse per Roma, l’uomo con i soldi, quelli veri, quelli che contano), con l’ok del Sindaco pentestellato Virginia Raggi, è necessario smantellare le realtà, travalicando anche i poteri concessi e il perfetto Prefetto si allinea.
E dulcis in fundo, abbiamo scoperto che ci troviamo di fronte ad un Commissariamento 2.0, in cui esistono gruppi di cittadini, associazioni e imprese, che si scrivono su whatsapp con i Commissari e il Direttore del Municipio X, per sventare in tempo reale, ad esempio, il commercio abusivo sulle spiagge. Peccato che anche quest’anno, sia stato all’ordine del giorno la loro presenza e la Polizia di Roma Capitale, sotto organico, abbia chiesto ai cittadini di non comprare merce illegale. E sempre quest’anno i romani aspettano, ad esempio, di vedere aperti tutti a varchi a norma di legge.
Triste sapere che rimarrà nella cronaca della storia di Ostia a verbale delle più importanti istituzioni dello Stato una serie lunga di falsi e di mistificazioni, con sacche di intoccabilità inspiegabili; e se qualcuno verrà ancora ad Ostia e chiederà a piazza dei Ravennati qual è il bar andato a fuoco nessuno saprà rispondergli o se dovesse andare all’Infernetto prenderà la via del Mare e non la Colombo pensando che è vicino all’ansa del Tevere.
Vockfeller, alias Prefetto Dott. Domenico Vulpiani, ipse dixit.
LINK ALLO STENOGRAFICO
Non possiamo credere che un uomo dello Stato, un dipendente del Ministero degli Interni, abbia operato in un Municipio Commissariato per Mafia come se fosse un normale dipendente del Comune di Roma, insomma un mini-sindaco, e non sia riuscito in due anni fare una sola indagine, una sola denuncia nei confronti di chi ha commesso errori gravi nelle precedenti amministrazioni e invece si occupi di cose su cui non ha giurisdizione, come ad esempio Capocotta, che dipende dal Comune di Roma, ma dice di aver fatto ‘pulizie di primavera’ mandando via due dipendenti. In realtà uno è andato via in forma volontaria, l’altro è responsabile delle concessioni edilizie del Municipio X presso il dipartimento di Urbanistica. Nel frattempo la terna prefettizia ha collezionato decine di ricorsi, in parte persi, in parte vinti e molti ancora pendenti, che fanno bella mostra in una fotogrammetria nel suo ufficio tra rettangoli e bandierine.
In conclusione ci sentiamo di affermare, perché appare chiaro in Commissione alla Camera (così come era stato in Commissione Antimafia dove aveva tenuto un intervento fotocopia) che l’unica cosa che conti è il PUA, il Piano Utilizzazione degli Arenili. Per raggiungere gli obiettivi di Bartoli (Presidente di Risorse per Roma, l’uomo con i soldi, quelli veri, quelli che contano), con l’ok del Sindaco pentestellato Virginia Raggi, è necessario smantellare le realtà, travalicando anche i poteri concessi e il perfetto Prefetto si allinea.
E dulcis in fundo, abbiamo scoperto che ci troviamo di fronte ad un Commissariamento 2.0, in cui esistono gruppi di cittadini, associazioni e imprese, che si scrivono su whatsapp con i Commissari e il Direttore del Municipio X, per sventare in tempo reale, ad esempio, il commercio abusivo sulle spiagge. Peccato che anche quest’anno, sia stato all’ordine del giorno la loro presenza e la Polizia di Roma Capitale, sotto organico, abbia chiesto ai cittadini di non comprare merce illegale. E sempre quest’anno i romani aspettano, ad esempio, di vedere aperti tutti a varchi a norma di legge.
Triste sapere che rimarrà nella cronaca della storia di Ostia a verbale delle più importanti istituzioni dello Stato una serie lunga di falsi e di mistificazioni, con sacche di intoccabilità inspiegabili; e se qualcuno verrà ancora ad Ostia e chiederà a piazza dei Ravennati qual è il bar andato a fuoco nessuno saprà rispondergli o se dovesse andare all’Infernetto prenderà la via del Mare e non la Colombo pensando che è vicino all’ansa del Tevere.
Vockfeller, alias Prefetto Dott. Domenico Vulpiani, ipse dixit.
LINK ALLO STENOGRAFICO