Un'enorme buca in zona archeologica senza
alcun sondaggio preventivo, eternit sbriciolato senza alcuna evidente procedura
di smaltimento, casupole inabitabili demolite per raddoppiarne la cubatura e
costruire delle ville. Questo l'inquietante scenario a cui si assiste da oltre
un mese presso il terreno su via Bedollo, angolo via Predoi, all’Infernetto, un
quartiere residenziale senza servizi del Municipio X, quello commissariato per
mafia. Ciò che più colpisce è la totale mancanza di legalità apparente che
anche un piccolo cantiere come questo dovrebbe rispettare.
A poche centinaia di metri sono ancora visibili i resti dell'acquedotto romano di via
Bedollo salvato in extremis anni fa dai residenti e dall'associazione culturale
Severiana eppure, contrariamente a quanto previsto per legge, qui si sono
sbancati in fretta e furia metri cubi di terra senza alcun controllo, così come
sono state demolite le quattro casette fatiscenti il cui tetto in eternit è
stato smantellato senza preoccuparsi di utilizzare prima dei fissanti o di
impiegare ditte specializzate per il suo smaltimento, nonostante nei pressi ci
sia anche un asilo nido. In fondo, se ci sarà qualche caso di cancro ai
polmoni, lo sapremo tra 15 anni.
Ciò che lascia più perplessi è la fretta con cui tutto questo è avvenuto. I lavori sono iniziati utilizzando due recenti 'furberie' legalizzate:
Ciò che lascia più perplessi è la fretta con cui tutto questo è avvenuto. I lavori sono iniziati utilizzando due recenti 'furberie' legalizzate:
- la Legge Regionale 11 Agosto 2009, n. 21
(Misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l'edilizia
residenziale sociale)
- la Super DIA, cioè la combinazione della
CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) e la SCIA (Segnalazione
Certificata di Inizio Attività), introdotte nel 2010.
Le casupole avevano un regolare titolo
abitativo? LabUr – Laboratorio Urbanistico, verificherà la conformità
dell'operazione in corso con il contenuto degli artt. 2 e 3 della legge sopra
citata, che parla espressamente, p.es., di rispetto degli standard urbanistici
e delle opere di urbanizzazione primaria o di interventi che devono essere
eseguiti “nel rispetto delle altezze e delle distanze previste dagli articoli 8
e 9 del decreto del Ministro per il lavori pubblici 2 aprile 1968". Se
consideriamo poi che il progettista ed il direttore dei lavori sono legati in
maniera 'lavorativa' molto stretta con gli uffici tecnici del Municipio, a
pensare male sarà peccato ma spesso ci si azzecca.
Ricordiamo inoltre che la Super DIA è stata
consegnata il 13 luglio 2016 e che i lavori sono iniziati il 29 settembre
(finiranno il 30 settembre 2018 per un importo di 1,1 milioni di euro). C'è
stato dunque tutto il tempo per verificare gli elaborati e i documenti
necessari, tra cui anche la richiesta di una autorizzazione sismica da parte del
Genio Civile.
Per altro, in questa stagione, quando si opera uno scavo si procede subito
alla realizzazione dei plinti di fondazione, cosa che non è ancora avvenuta,
nonostante l’arrivo delle piogge. Perché allora tutta questa fretta di
demolire? Si doveva cancellare qualcosa che ora non si può più vedere e lasciar
parlare solo le carte e le successive autorizzazioni?
Non si conosce il progetto e comunque non
c'è alcun Permesso di Costruire. La Super DIA è utilizzabile in alternativa al
Permesso di Costruire solo nei seguenti casi:
• per interventi di ristrutturazione
edilizia che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del volume,
della sagoma, dei prospetti o delle superfici
• per interventi di nuova costruzione o di
ristrutturazione urbanistica, purché realizzati in esecuzione di piani
urbanistici attuativi approvati che rechino precise indicazioni di carattere
volumetrico, tipologico, formale e costruttivo
• per gli interventi di nuova costruzione,
qualora siano in diretta esecuzione di strumenti urbanistici generali recanti
precise disposizioni plano-volumetriche.
LabUr seguirà con molta attenzione ogni
sviluppo su quel terreno perché è impensabile che all'Infernetto si continui a
costruire in ogni francobollo di terra con ogni escamotage possibile, arrivando
addirittura a demolire dei manufatti per utilizzarne le cubature senza
garantire il rispetto degli standard urbanistici. Via Bedollo e Via Predoi non
sono strade in manutenzione al Municipio X ed insistono in un quadrante
dell'Infernetto come quello della convenzione di Riserva Verde, da sempre
afflitto da gravi carenze urbanistiche. LabUr chiederà all’amministrazione come
mai non si sono svolti i dovuti sondaggi archeologici e come mai è stato
rimosso materiale in eternit senza alcuna precauzione, come dimostrano le foto
in nostro possesso.
paula de jesus per LabUr
paula de jesus per LabUr