mercoledì 21 dicembre 2011

Il pizzino di paula 5


[...] Nell’ambito di un importante MUNICIPIO di ROMA CAPITALE (Il MUNICIPIO XIII-OSTIA), ricopre un delicato, influente e “remunerativo” (in modo improprio, a quanto ci segnalano) ruolo il FRATELLO MASSONE ALDO PAPALINI (formalmente “assonnato” ma, com’è noto, non si cessa mai di essere MASSONI, tantomeno quando ci si mette pro-tempore “in stato di sonno” e tanto più che il Fratello Papalini intrattiene costanti rapporti, per RAGIONI AFFARISTICHE legate al suo incarico dirigenziale nell’ambito dell’amministrazione capitolina, con altri Fratelli Massoni “in sonno” e “desti”). [...] da Flash news

martedì 20 dicembre 2011

‘Piccola Palocco’ si farà

False le dichiarazioni di questi giorni da parte di politici locali di centrodestra e di centrosinistra e di alcuni comitati di quartiere che ‘Piccola Palocco’ non si farà.
Lo aveva detto Luca Gramazio, capogruppo PdL al Comune di Roma, dopo l’espressione di parere ‘non favorevole’ del XIII Municipio sull’intervento urbanistico chiamato ‘Piccola Palocco’: “Terremo conto delle richieste dei cittadini, trovando soluzioni che garantiscano la qualità della vita dei residenti”. Ce lo ha confermato ieri anche Antonio Lucarelli, capo della segreteria di Gianni Alemanno, che sta cercando di far spostare altrove le sole compensazioni edificatorie atterrate su ‘Piccola Palocco’, nel nome di una migliore ‘trasportistica locale’.
In realtà il Comune di Roma si appresta ad assestare un doppio colpo.
Il primo: ‘Piccola Palocco’, un terreno non edificabile che diventa edificabile, ha ereditato le cubature dai terreni edificabili di Casal Giudeo e Ponte Fusano, dove si è decisa la loro non edificabilità. A ‘Piccola Palocco’ (un’area di 153.776 mq, ex zona H2 a destinazione agricola nel precedente Piano Regolatore) è stata quindi attribuita, grazie alle compensazioni, un indice di edificabilità di 0,3 mq/mq consentendo dunque costruzioni a 5 piani.
Il secondo: grazie alla Decisione di Giunta Capitolina n.93 del 16 settembre 2011 (che, in maniera molto complessa ed articolata, riscrive gli artt. 13, 52 e 53 delle Norme Tecniche di Attuazione del nuovo PRG) con il semplice rilascio del permesso di costruire, si consentirà l’edificabilità anche nelle aree ove il previgente PRG prevedeva zone agricole, con possibilità di una maggiore edificazione tramite un contributo straordinario da pagare (ancora non definito nei criteri e nelle modalità di stima del calcolo). Si dovrà soltanto dimostrare che l’area oggetto d’intervento attuativo diretto sia già servita da opere di urbanizzazione primaria, ovvero che siano previste solo piccole opere di completamento di infrastrutture esistenti. Proprio il caso di ‘Piccola Palocco’.

Dunque, se anche venissero cancellate le compensazioni edificatorie, il totale della cubatura di ‘Piccola Palocco’ sarà comunque realizzata. Restano in sospeso tutte le problematiche sollevate nei miei precedenti articoli (disponibili anche sul sito di LabUr), come ad esempio l’interrogativo su come sia possibile che all’interno di un intervento strettamente privato siano inclusi terreni intestati attualmente al Comune di Roma. Il riferimento è alla particella n.1963, foglio 1113 (poco più di un ettaro) dove è prevista la realizzazione, da parte dei privati promotori del progetto, di un palazzone a 5 piani, indicato come ZR1.

mercoledì 14 dicembre 2011

Infernetto a rischio idrogeologico


Il mio intervento questa mattina su Radio Città Futura: "Infernetto a rischio idrogeologico" nella trasmissione "Le Strade di Roma", un programma che va in onda dal lunedi al venerdì, dalle 10.00 alle 12.30, sulle storie che prendono forma dalla vita di tutti i giorni raccontate dai protagonisti e gli ospiti in studio, e poi dallo sguardo e dalla voce degli inviati di RCF che ogni giorno portano in giro un microfono tra i romani.

File audio a questo LINK

venerdì 9 dicembre 2011

Urbanistica, Infernetto: siamo al golpe della democrazia

Doveva essere il decentramento amministrativo del XIII Municipio a concedere poteri partecipativi estesi alla giunta locale e ai cittadini in termini di scelte urbanistiche. Invece, grazie al famigerato Piano Casa (all'articolo 5, comma 19 della nuova Legge della Regione Lazio n.10 del 13 agosto 2011), basta una delibera di Giunta Capitolina per decidere quanto, dove e come costruire nel 'monopoli' del NPRG. Come ad esempio l'ATO I40 - Infernetto Sud (81.920 mc, 700 abitanti), approvato con delibera n.376 del 24 novembre 2011. Scalzando l’Assemblea Capitolina, che rappresenta i cittadini romani, gli Assessori, di nomina politica, decidono di fatto l’urbanistica romana. Vengono addirittura cancellate le procedure di cui ai commi 2 e 3 dell'art. 1 della precedente Legge Regionale 36/1987. In parole povere: il problema delle distanze tra fabbricati non esiste più, così come l’aumento del carico insediativo complessivo previsto dal PRG, la diminuzione della superficie del verde è risolta inserendo nel suo conteggio le rampe di accesso ai parcheggi, senza alcuna nuova viabilità. E' tutto secondo legge. Anche il fatto che si costruiscano le palazzine di una 167 (edilizia residenziale pubblica) affianco a quelle a 5 piani dell'ATO I40, comprensive di interrati, in una zona idro-geologicamente a rischio, resa tristemente nota dagli ultimi fatti di cronaca. I 7 milioni di euro di opere pubbliche previsti porteranno solo un asilo nido da 60 posti.

L'ultimo incontro con i cittadini risale ad un anno fa, quando, in una desolante Commissione Urbanistica municipale, disertata dai dipartimenti del Comune di Roma e dal Responsabile dell’Ufficio tecnico del Municipio XIII, a presentare il progetto c’era (incredibile, ma vero!) il geometra della ditta costruttrice. Sembra che il Sindaco Alemanno abbia molto a cuore questo progetto, tanto che a suo tempo sollecitò con una telefonata la votazione in consiglio municipale per la necessaria espressione di parere che, ovviamente, fu favorevole.

A prescindere dal fatto che dentro l'ATO I40 atterrino, ancora una volta, i diritti edificatori del comprensorio "E1 Monti della Caccia" (l'Infernetto è ormai da tempo la discarica del cemento che gli altri municipi non vogliono), la cosa più grave è che non solo si continua a costruire scelleratamente sul territorio, 'francobollo dopo francobollo', senza averne alcuna visione d'insieme, ma che le scelte urbanistiche sono in mano a persone di nomina politica che assecondano gli affari del momento.

Del decentramento amministrativo, della partecipazione dei cittadini, della correzione delle patologie manifeste, della risoluzione dei fabbisogni arretrati, della risposta alle emergenze, a partire da quella gravissima del rischio idro-geologico, della democrazia, non importa più niente a nessuno. Siamo oltre l’ipocrisia di spacciare per partecipazione la pura comunicazione di decisioni già assunte dai palazzinari e avvallate sfacciatamente da un’oligarchia politica a loro servizio.

mercoledì 7 dicembre 2011

La mafia uccide d'estate

Oggi si è tenuta la giornata di sensibilizzazione e di approfondimento sul fenomeno dell'usura. La campagna è stata avviata lo scorso mese di settembre da parte dell’Osservatorio sicurezza presieduto dal consigliere del XIII Municipio Luigi Zaccaria (PDL), tacciato le settimane scorse dall'opposizione di essere un negazionista, per aver affermato, secondo quanto ha riferito il consigliere Paolo Orneli (PD), "Ad Ostia la mafia non esiste".
Ospite d'onore Tano Grasso, un altro professionista dell'antimafia (LINK), Presidente onorario della Fondazione antiracket ed ex consulente del Comune di Roma sotto Veltroni per la lotta all'usura, il quale ha affermato: "Al Lido di Ostia esisterebbero delle organizzazioni criminali ma non specificatamente 'mafiose'".

Facciamo dunque il punto della situazione: 'Libera' dice che ad Ostia c'è addirittura la quinta mafia. Luigi Zaccaria dice che non c'è. Francesco Forgione (SEL), ex Presidente della Commissione parlamentare Antimafia nel 2006, dice che c'è ed è radicata. Il PDL del XIII Municipio nel comunicato di adesione alla fiaccolata del 2 dicembre contro le mafie ad Ostia (in cui Grasso era assente), parla genericamente di criminalità. Il Comitato Provinciale per l'ordine pubblico e la Sicurezza, convocato dal Prefetto di Roma il 23 novembre scorso presso il Commissariato di Ostia afferma che ad Ostia "non c'è un problema di infiltrazioni mafiose", "non c'è un'emergenza sicurezza" e che i reati dipendono da "piccole consorterie di delinquenza locale".

Poiché, come titola il libro di Angelino Alfano, "La mafia uccide solo d'estate", se ne deduce che in effetti ad Ostia la mafia non esiste. I morti ad Ostia in estate infatti non ci sono.

Vado a dormire più tranquilla.
Anche perché Grasso ci ha rassicurato anche sull'usura. Dal 2003 (anno di apertura dello sportello anti-usura presso la Chiesa Santa Monica ad Ostia) ci sono stati solo "300 interventi". Nel frattempo si sono aperte decine di sportelli bancari (che cambiano mediamente ogni due anni) e una serie imprecisata di 'Compro Oro' e sale da gioco, in un territorio che conta oltre 300.000 abitanti e una serie impressionante di attentati agli esercizi e le attività commerciali e una moria di negozi in favore di grandi catene, pizzerie e supermercati.

Se ce lo dice il Prefetto, se ce lo dice Tano Grasso che la mafia ad Ostia non esiste ... beh, allora c'è proprio da crederci. Stasera infatti ho visto un asino che volava.

XIII Municipio: tre porcate urbanistiche in arrivo

Questa volta mi limito soltanto a scrivere che stanno andando in votazione in Campidoglio le seguenti tre proposte:

Proposta n. 53/2011. Autorizzazione all'alienazione del diritto di cubatura in capo a Roma Capitale di cui all'art. 7, comma 3 della Convenzione relativa all'ATO I 10 Riserva Verde.

Proposta n. 17/2011. Comprensorio convenzionato in zona E1 Castel Porziano Sud. Approvazione di modifiche relative alle opere di urbanizzazione, ai comparti fondiari Z32A, Z2 e Z33 e all'area a Servizi S1. (Municipio XIII).

Proposta n. 59/2011. Adozione di varianti di PRG ai Piani di Zona. B36 (Acilia Saline); C10 (Malafede).

Questa volta voglio proprio vedere politici locali e cdq locali cosa sanno fare.

Dopo questa volta, chi non avrà parlato è meglio che taccia per sempre sulle questioni urbanistiche del nostro Municipio.

Nel frattempo mi complimento per l'aprrovazione dell'I40 all'Infernetto!

domenica 4 dicembre 2011

Che disastro cumpa’

Mio caro amico,

Della mafia, diciamolo senza vergogna, non gliene frega niente a nessuno, tranne, come diceva Leonardo Sciascia ai “professionisti dell’antimafia” di ogni ordine e grado. Non servono a niente, tranne a loro stessi, e qualche volta fanno anche danni.

Ma il fatto è, amico mio, che l'Italia è un così felice Paese che quando si cominciano a combattere le mafie vernacole vuol dire che già se ne è stabilita una in lingua.

La grande e la piccola storia, se si ripete ha carattere di farsa, mentre nel primo verificarsi è tragedia.

Mio caro amico, se non si riesce nemmeno a coinvolgere emotivamente uno sparuto pubblico presente con la solita retorica nazionale, che in questo momento del problema della mafia si bea come prima si beava di ignorarlo alluvionata di altra retorica, vuol dire che siamo oltre la farsa.

Bastavano i conti della serva per conclamarne il fallimento: 95 associazioni (alcune rispuntano come funghi alle prime piogge autunnali), 3 sigle sindacali, 9 partiti. Se per ogni associazione fossero venute mediamente 2 persone; se per le sigle sindacali 10; se per i partiti, così suddivisi: PD 100 (10 a circolo), 20 per SEL, 10 per UDC, 10 per i Verdi, 5 per FDS, 2 per i Radicali, almeno 50 per il PDL, 2 per il PSI, 10 per l’IDV, avrebbero dovuto esserci almeno 450 persone, escludendo i cittadini. E invece erano poco più di 150 e non certo perché la gente avesse paura di farsi vedere in piazza.

E’ andata in scena la solita retorica, la solita proposta di un Osservatorio per la Sicurezza e la legalità, che non serve a niente, soprattutto se si limita, come è consuetudine e come è accaduto anche venerdì, ad elencare (con gravi omissioni) gli episodi criminali accertati dalle forze dell’ordine. Ci sono fonti più qualificate per questo compito.

Caro amico mio, l'antimafia è uno strumento di potere anche in un sistema democratico, retorica aiutando e spirito critico mancando. E ne abbiamo qualche sintomo, qualche avvisaglia. Prendiamo, per esempio, un politico che per sentimento o per calcolo cominci ad esibirsi (in interviste sulla stampa o nei cortei) come antimafioso: anche se dedicherà tutto il suo tempo a queste esibizioni e non ne troverà mai per occuparsi dei tanti problemi della città, si può considerare come in una botte di ferro. Magari qualcuno molto timidamente, oserà rimproverargli lo scarso impegno amministrativo; e dal di fuori. Ma dal di dentro, nell’amministrazione e nel suo partito, chi mai oserà ? Può darsi che, alla fine, qualcuno ci sia: ma correndo il rischio di essere marchiato come mafioso, e con lui tutti quelli che lo seguiranno.

Per il politico che porta il proprio Sindaco nelle spiagge assegnate con bandi regolari ai mafiosi e che strilla in piazza alla legalità; per il politico che sfrutta le regole di un sistema che utilizza regimi commissariale e grida in piazza parità costituzionale dei diritti, i simboli sono importanti? Approssimazione, superficialità, apparenza che scalza la sostanza, insofferenza ad ogni forma di disciplina, mi risponderai amico mio.

I simboli sono molto importanti. Sono così importanti che vedere simbolicamente sul manifesto o in piazza chi al suo interno non ha fatto mai chiarezza sull’amoralità di certi comportamenti, anche sulle infiltrazioni mafiose, è simbolicamente immorale.

La mafia, intesa anche come "immoralità" diffusa, come sensazione di impunità che circonda il Potere, si è incistata da decenni nei meccanismi dei diversi livelli di governo e della politica. La politica, oggi più mediatica che mai, fatta di simboli, intacca un corpo già molle e macilento, come quello della moralità, della morale, del senso comune della società italiana, la borghesia più ignorante d'Europa, diceva Pasolini. Ma l'origine del male, come sempre, è nella storia materiale dei poteri e degli equilibri tra i poteri.

Che disastro cumpa’. Non spero nel lieto fine, ma almeno che sia edificante.



(Il testo contiene stralci liberamente tratti da: “A ciascuno il suo”, Einaudi, Torino, 1966, “I Professionisti dell’antimafia”, 2001, italialibri.net, Milano, "La palma che va al Nord", Quaderni Radicali, Roma 1980, tutti di Leonardo Sciascia. Il Link agli interventi di venerdì, 2 dicembre 2011, in occasione della fiaccolata "Liberiamo Ostia dalle mafie").

sabato 3 dicembre 2011

Il mantra sulla mafia ad Ostia

La playlist di tutti gli interventi in piazza Anco Marzio ad Ostia il 2 dicembre 2011.



"Ai pochi che ci hanno scritto apostrofandoci come "incivili ed ipocriti" per aver scritto un manifesto (LINK) spiegando le nostre ragioni di non adesione alla fiaccolata, rispondiamo che il Comitato Civico 2013 da anni fa battaglie di legalità, trasparenza e informazione e che questi "Signori Civili e Onesti" non li abbiamo mai visti, né sentiti. Siamo però così "incivili e ipocriti" che comunque abbiamo deciso di dare il nostro contributo di inciviltà e ipocrisia offrendo un servizio di informazione alla cittadinanza, requisito primo di ogni associazione che si rispetti". (Comitato Civico 2013)